domenica 29 novembre 2020

Allenamente matemagica orsetti

 La scuola, una palestra di vita che ogni giorno allena corpo, mente e anima!
In queste 2 settimane abbiamo giocato con i numeri ed esercitato il pensiero matematico, attraverso il metodo analogico del Bortolato con la linea del 20 e abbiamo messo in atto varie strategie per rendere stimolante e diverte ogni attività.
Iniziamo con lo smontare la linea del 20 e lasciare che siano proprio i bambini a costruirla per far sì che il pensiero di costruzione, vada di pari passo con l'azione.
Adesso giochiamo tutti insieme seguendo le indicazioni date. 
Solleviamo e abbassiamo 5,
poi 10
Cerchiamo i numeri cugini, cioè quelli che occupano la stessa posizione in ciascuna delle due file:
1/11.   2/12.   3/13
Le abilità matematiche sono innate nei bambini, è solo necessario aiutarli a tirarle fuori, la linea del 20
permette ai bambini, in maniera piuttosto rapida, di:
riconoscere la posizione dei diversi numeri e
saper individuare le quantità. 

Coloriamo sul foglio in ordine crescente  le palline per creare un  kit personalizzato. 
Costruiamo una collana speciale che ci aiuterà a fare dei piccoli calcoli
Adesso, la creiamo anche in verticale, con stecchini e perline colorate. 
Aggiungiamo quanto ci viene richiesto, oppure togliamo, contiamo tutte le perline infilate, o solo quelle chiare. Quante sono le chiare, quante sono le scure, quante sono in tutto... i bambini senza saperlo già compiono i primi rudimentali esercizi di somme e sottrazioni.

Lavoriamo con il corpo, creando a terra una serie di casine dei numeri e delle quantità. 
Dopo una prima prova iniziale i bambini partecipano tutti insieme. 
Parte la musica, gli orsetti entrano nelle varie casine, al comando stop i bambini si fermano e mettono nel quadrato la quantità corrispondente al segno grafico. 

Giochiamo con i dadi. 
I bambini lanciano e contano
le palline sulle due facce 
Dopo aver contato, corrono a prendere il numero corrispondente. 

Abbiniamo ogni quantità al suo segno grafico con un simpatico collage. 


Ecco arrivare un labirinto speciale, dove lungo il cammino i bambini incontrano foglie e castagne da contare e poi sommare. 

Unire i puntini per creare una forma:
 seguire i numeri in sequenza. 
  
Proponiamo un'attività di verifica con delle foglioline 
 
Finiamo queste due settimane con una fantastica partita a carte. 
Il gioco aiuta a riconoscere i numeri, le quantità, a rispettare il turno e superare le frustrazioni date dalla sconfitta, sviluppa il pensiero logico e aguzza l'ingegno. 
                                    C'è chi ha già scoperto il trucco per vincere facile😉









 




 




sabato 28 novembre 2020

IL PENSIERO MATEMATICO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA: IL METODO ANALOGICO

 Durante l’anno scolastico vengono proposte ai bambini attività volte a sviluppare e perfezionare l’area logico-matematica, al fine di imparare a confrontare, ordinare, compiere stime approssimative, formulare ipotesi e verificarle con strumentazioni adeguate, a interpretare e intervenire consapevolmente sulla realtà.
Riflettere e ragionare, con strumenti logici adeguati, consente al bambino di diventare sempre più consapevole della sua “posizione” nel mondo e delle sue potenzialità di agire su di esso; in maniera personale e intuitiva, il bambino diventa protagonista delle sue scelte.



 Il gioco della bottega
Il pensiero matematico è presente quotidianamente nella nostra didattica. Il campo di esperienza privilegiato è “La conoscenza del mondo”: il bambino sviluppa ed applica il pensiero matematico per risolvere situazioni quotidiane, per esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli: raggruppare, comparare, contare, ordinare, orientarsi, rappresentare con disegni e parole. Vengono stimolati i processi logici, le successioni e le alternanze; viene stimolata la scoperta delle proprietà delle forme.



I piccoli fiorellini, alla scuola dell’infanzia, allenano il pensiero matematico mediante il metodo analogico, un approccio globale che rispetta e segue il modo naturale e spontaneo dei bambini di porsi davanti alle conoscenze, facilitando una comprensione intuitiva, autonoma e diretta. Il metodo analogico lascia che siano l’intuito, l’analogia, l’intelligenza dell’errore e la voglia di scoprire a guidare l’apprendimento dei bambini. La via privilegiata per lo sviluppo del pensiero matematico è il ricorso ad analogie, associazioni, visione di insieme e, quindi, il calcolo mentale viene promosso dal ricorso alle immagini mentali e non riferito unicamente a cifre o a quantità.

Apprendere la matematica con il metodo analogico significa partire dall’esperienza del bambino, significa aiutarlo per prima cosa a padroneggiare la visualizzazione delle quantità e la sua capacità di calcolo mentale. Poi, in un secondo momento, si affrontano con lui i simboli e altre tecnicità che, dando linguaggio all’abilità appresa, la possono espandere.
Lo strumento operativo fondamentale del metodo analogico è “La Linea del 20” che aiuta i bambini a “vedere” le quantità. Giocare con la Linea del 20 stimola e valorizza le capacità intuitive del bambino, che nasce con una naturale propensione verso il calcolo e la numerosità. Inoltre, lo strumento nasce come rappresentazione delle mani perché sono le mani lo strumento naturale con il quale i bambini contano e che permette l'evoluzione del calcolo mentale. E, quindi, contare in ordine crescente e decrescente, aggiungere e togliere quantità, individuare somiglianze e corrispondenze, prima di essere algoritmi della disciplina matematica, sono azioni della vita quotidiana che i bambini riconoscono e si rappresentano mentalmente.

    

La linea del 20 è uno strumento che insegna a “calcolare senza contare”. Il calcolo mentale, infatti, è il superamento del conteggio che costa tanta energia, non produce apprendimento funzionale e non facilita l’approccio divertente e intuitivo della matematica.







domenica 22 novembre 2020

“COSTRUENDO” IL CORPO UMANO. Fiorellini 3anni

 Lo schema corporeo nelle esperienze didattiche del primo anno della scuola dell’infanzia

Il corpo è un elemento centrale in ogni esperienza di crescita e di apprendimento. 
Dalla cura di sé al gioco, dalle sensazioni alle percezioni, il corpo diventa un prezioso strumento di conoscenza e di relazione. 
Il bambino gioca, esplora, percepisce, comunica con gli altri e sente gli altri. 
L’esperienza del corpo è perciò anche esperienza affettiva, di fiducia in sé, nelle proprie capacità di relazione con il mondo e con l’altro, è esperienza di curiosità e interesse. 
La scuola dell’infanzia ha il compito di valorizzare le esperienze senso-percettive, motorie e relazionali che conducono gradualmente allo sviluppo dello schema corporeo, ossia alla rappresentazione mentale della figura umana: la messa in relazione tra le varie parti del corpo è, in ottica evolutiva, un precursore dello sviluppo della lateralizzazione e della letto-scrittura perché contiene elementi spazio-temporali fondamentali, quali prima/dopo, sopra/sotto, alto/basso, davanti/dietro, destra/sinistra, ecc. 




La strutturazione dello schema corporeo è, quindi, uno dei prerequisiti per l'apprendimento della scrittura e della lettura.
 Infatti, i segni che compongono la scrittura hanno una disposizione nello spazio ben precisa, ma anche un preciso ordine temporale, proprio come nello schema corporeo. 
L’interiorizzazione di tali concetti dà vita alla rappresentazione mentale dello schema corporeo, ossia all'immagine mentale permanente che il bambino ha di sé e della figura umana.

Intorno ai tre anni, il bambino comincia, inoltre, a controllare globalmente gli schemi posturali (statici e dinamici) e gli schemi motori di base
 (camminare, correre, lanciare, afferrare, calciare, saltare, scivolare, rotolare, salire, scendere, strisciare, arrampicarsi).


 Il movimento contribuisce alla scoperta del mondo e le abilità motorie diventano per i bambini veri e propri strumenti per percepire e conoscere il mondo. Le attività motorie alla scuola dell’infanzia dunque promuovono: - la conoscenza del proprio corpo (conoscere, denominare le parti del proprio corpo e scoprirne le funzioni); - lo sviluppo della percezione sensoriale (conoscere attraverso i sensi); - l’orientamento spaziale e la lateralizzazione
 (la coscienza da parte del bambino di essere costituito da due parti simmetriche e di preferire una di esse); - l’evoluzione degli schemi motori (programmi di movimento che in parte diventano automatici e che si fondono successivamente in maniera sempre più complessa).

 

 Gli schemi motori riguardano quindi la percezione dello svolgimento di un movimento fino ad arrivare alla sua progettazione e alla sua anticipazione mentale. Essi possono essere sviluppati e allenati fin da subito seguendo i criteri di polivalenza e multilateralità: la polivalenza indica il fatto che lo schema può avere più usi in diversi ambiti mentre la multilateralità indica che può essere pensato ed effettuato con la parte sinistra e la parte destra. Promuovere queste competenze motorie, aiuta il bambino a trasferire le capacità apprese a livello motorio anche in altri contesti, migliorando le capacità d’attenzione e la gestione dello spazio corporeo ed extra-corporeo.

domenica 15 novembre 2020

Festa di San Martino con i fiorellini.

 Le feste e le ricorrenze che si susseguono durante l’anno scolastico sono, per i nostri alunni, occasione di scoperte e nuove conoscenze; esse consentono di vivere con consapevolezza momenti e avvenimenti speciali, di conoscere tradizioni e usanze della nostra cultura e di promuovere il senso di appartenenza alla comunità. 

 L'autunno e l'inverno regalano atmosfere da leggenda e molte sono le giornate che possiamo festeggiare con i bambini, raccontando bellissime storie e facendo esperienze didattiche a tema. Una delle giornate in questione è l'11 novembre: San Martino con le sue lanterne rappresenta il vero inizio del periodo freddo e l’ingresso nella dimensione natalizia. 

 Alla scuola dell’Infanzia di Cetona, la realizzazione delle lanternine in occasione di San Martino è sempre stata una tradizione suggestiva e carica di valore simbolico.  Quest’anno, i piccoli fiorellini hanno vissuto l’esperienza in maniera esclusiva e autentica, proprio come prevede la ritualità.

 Le attività manuali per i bambini sono interessanti, stimolanti e contribuiscono a promuovere un benessere fisico ed emotivo. Consentire ai bambini di fare attività manuali migliora autonomia e coordinazione, stimola la creatività e la fantasia e aumenta la fiducia nelle loro capacità. 

Durante le attività didattiche manuali, i bambini si trovano a ragionare in modo insolito, adattando ciò che hanno a disposizione per creare dei risultati nuovi. Le attività manuale forniscono una stimolazione profonda a livello fino-motorio, esercitano la coordinazione oculo-manuale, la memoria procedurale, la capacità di concentrazione ed attenzione; esse. Inoltre, forniscono nuovi canali di espressione di idee e pensieri, dando la possibilità di sperimentare ed interiorizzare il passaggio dal piano astratto delle idee al piano concreto della loro realizzazione. 

A livello affettivo ed emotivo, queste attività contribuiscono ad instaurare un clima sereno ed allegro tra i componenti della sezione, migliorano l’autostima dei bambini e la percezione della propria autoefficacia.

Lettura e drammatizzazione della storia “La bambina con la lanternina”. 

La lettura ad alta voce di storie e racconti ai bambini, già dalla più tenera età, produce benefici emotivi, cognitivi, linguistici, sociali e culturali. In merito all’ultimo aspetto, la lettura di storie e racconti è considerata un canale privilegiato per la trasmissione di valori, messaggi etici e tradizioni, da una generazione all’altra. Leggere ad alta voce fa bene alla mente e all’animo e stimola lo sviluppo e il potenziamento del pensiero e del linguaggio. La letteratura, in generale, rappresenta, infatti, l’essenza della nostra identità e della nostra storia ed è capace di modificare profondamente il nostro modo di pensare, di esprimerci, di relazionarci con l’altro e comprendere il mondo intorno a noi.


 La bambina protagonista della nostra storia compie un viaggio faticoso con l’obiettivo di accendere la sua lanternina. Non si arrende di fronte alle difficoltà, non si lascia sconfiggere dalla solitudine. Raggiunge il suo obiettivo grazie al sole che dona luce nel buio della notte. E nel rientrare a casa, la bambina usa la lanterna illuminata per aiutare tutti i personaggi che incontra sulla sua strada e che sono rimasti al buio o al freddo. Un messaggio universale di solidarietà e di amore.



domenica 8 novembre 2020

In viaggio...nell'autunno!

OBIETTIVI DI LAVORO
I pesciolini scoprono l'autunno con tante esperienze narrative, grafiche e pittoriche. Tuttavia sfruttiamo questa tematica per agganciarci al lavoro precedentemente svolto sulle linee e quindi per consolidare quanto acquisito e colleghiamo ad esso il rafforzamento della motricità fine e il miglioramento dell'impugnatura.

La fase di lavori iniziale si è articolata come segue:

- conversazioni con i bambini sull'autunno per raccogliere le loro conoscenze pregresse

- osservazione del paesaggio circostante

- esplorazione di frutti e foglie caratteristiche

- rilevazione dei colori peculiari di questa stagione 

PRIMA PARTE

L’attività da cui cominciamo è un primo approccio che comincia ad avvicinarci al coding e allo sviluppo del pensiero computazionale. L'attività è propedeutica al coding in quanto prevede un comando che deve essere rispettato nell'ordine giusto: da un punto di partenza, a un punto di arrivo secondo un percorso definito.

Ogni bambino diventa un piccolo riccio che deve raggiungere delle foglie per fare il suo nido. 

Tuttavia dovrà passare attraverso un tortuoso percorso in cui dovrà stare attento a non calpestare i rami presenti in terra (bastoni paralleli fra loro poggiati sul pavimento). Dopo aver vissuto questa attività nello spazio della classe la riproponiamo sullo spazio del foglio: prima il nostro dito poi la nostra matita dovranno fare ciò che precedentemente facevano le nostre gambe! 





SECONDA PARTE

Su un foglio utilizzando i colori dell'autunno dipingiamo delle strisce orizzontali.

Il foglio nasconde una sorpresa che scopriremo…

         



Conosciamo ora uno strumento molto divertente: impariamo il suo nome si chiama contagocce. Ci prendiamo confidenza, giochiamo con lui:schiacciamo e lasciamo, schiacciamo e lasciamo e quando abbiamo imparato il suo funzionamento la maestra ci dà un bicchiere con un po' d’acqua. 

Siamo pronti per giocare con il contagocce. Se schiacciamo e lasciamo dentro il bicchiere, il contagocce si riempie d’acqua. Ci sentiamo dei piccoli maghi! 






Ora che abbiamo imparato a riempire il contagocce d'acqua riprendiamo il nostro foglio dipinto a strisce con i colori dell'autunno. Da questo si intravedono delle sagome. La maestra ci fa mettere delle goccioline sopra queste sagome e ci invita a pulirle con un pezzo di carta assorbente… Magia magia… scopriamo quello che c'è sotto: sono delle bellissime foglie! 









TERZA PARTE:

Successivamente Turlututù ci accompagna ci racconta una storia: il viaggio di Gocciolina.



Mentre gioca nel mare con le sue sorelle goccioline a un certo punto si sente leggera leggera. E sale verso il cielo qui sarà accolta da Nuvoletta dove troverà tante nuove amiche goccioline con cui giocherà a fluttuare nei cieli. Ad un certo punto il cielo si scurisce e Gocciolina si sente pesante, così pesante da non riuscire più a stare nella nuvoletta. Cade giù e con sua grande sorpresa ritorna nel mare da cui era partita ritrovando le sue sorelle goccioline.

Riprendiamo il nostro bicchierino ma stavolta la maestra ha aggiunto un po’ di tempera…Mescoliamo con una palettina e… wow! La nostra acqua diventa blu: dentro ci sono Gocciolina e le sue amichette! 


Nuvoletta le sta cercando e le vuole con sé! Riprendiamo il nostro contagocce e lo usiamo per caricare a bordo Gocciolina e le sue amiche e farle andare su Nuvoletta che però si raccomanda: le goccioline devono stare ordinate: una goccia in ogni cerchietto!







QUARTA PARTE

Un grande protagonista dell’autunno è il vento! Lo riproduciamo con le mani, oscillandole velocemente davanti al viso. Poi la maestra ci fa uno scherzetto! Ci chiede se vogliamo sentire un vento forte e freddo e noi con piacere accettiamo! Wooow, in mano ha un phon, ci fa sentire il vento e tutti i capelli si scompigliano! Quanto ci divertiamo! Ma la cosa più divertente è il vento nei capelli della maestra: troooppoo buffa!!!





Adesso vogliamo riprodurre questo vento sul nostro foglio: è disordinato, va dove vuole,  scompiglia tutto e porta via le cose! Per questo prima di produrre l'elaborato sul nostro foglio, facciamo un po’ di ginnastica con le nostre manine, cosi si rinforzeranno e non si faranno portare via la penna dal vento!


Ruotiamo i polsi, apriamo bene le mani, poi le chiudiamo, facciamo ciao e poi facciamo un pugno. Apriamo un dito poi un altro fino a spalancare tutta la mano e tiriamo forte. Ripetiamo più volte questi esercizi.




Poi la maestra ci ricorda una filastrocca che ci aveva già proposto durante la dad:


Filastrocca dell'impugnatura 

che ci aiuta nella scrittura 

pollice indice si danno i bacetti, 

il medio sotto li tiene stretti 

mentre mignolo e anulare 

proprio nulla voglio fare 


Per aiutarci a riprodurre il vento nel foglio la maestra ci dà anche degli strumenti che ci fanno capire meglio la posizione che devono avere le nostre dita mentre tengono la matita.