sabato 28 novembre 2020

IL PENSIERO MATEMATICO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA: IL METODO ANALOGICO

 Durante l’anno scolastico vengono proposte ai bambini attività volte a sviluppare e perfezionare l’area logico-matematica, al fine di imparare a confrontare, ordinare, compiere stime approssimative, formulare ipotesi e verificarle con strumentazioni adeguate, a interpretare e intervenire consapevolmente sulla realtà.
Riflettere e ragionare, con strumenti logici adeguati, consente al bambino di diventare sempre più consapevole della sua “posizione” nel mondo e delle sue potenzialità di agire su di esso; in maniera personale e intuitiva, il bambino diventa protagonista delle sue scelte.



 Il gioco della bottega
Il pensiero matematico è presente quotidianamente nella nostra didattica. Il campo di esperienza privilegiato è “La conoscenza del mondo”: il bambino sviluppa ed applica il pensiero matematico per risolvere situazioni quotidiane, per esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli: raggruppare, comparare, contare, ordinare, orientarsi, rappresentare con disegni e parole. Vengono stimolati i processi logici, le successioni e le alternanze; viene stimolata la scoperta delle proprietà delle forme.



I piccoli fiorellini, alla scuola dell’infanzia, allenano il pensiero matematico mediante il metodo analogico, un approccio globale che rispetta e segue il modo naturale e spontaneo dei bambini di porsi davanti alle conoscenze, facilitando una comprensione intuitiva, autonoma e diretta. Il metodo analogico lascia che siano l’intuito, l’analogia, l’intelligenza dell’errore e la voglia di scoprire a guidare l’apprendimento dei bambini. La via privilegiata per lo sviluppo del pensiero matematico è il ricorso ad analogie, associazioni, visione di insieme e, quindi, il calcolo mentale viene promosso dal ricorso alle immagini mentali e non riferito unicamente a cifre o a quantità.

Apprendere la matematica con il metodo analogico significa partire dall’esperienza del bambino, significa aiutarlo per prima cosa a padroneggiare la visualizzazione delle quantità e la sua capacità di calcolo mentale. Poi, in un secondo momento, si affrontano con lui i simboli e altre tecnicità che, dando linguaggio all’abilità appresa, la possono espandere.
Lo strumento operativo fondamentale del metodo analogico è “La Linea del 20” che aiuta i bambini a “vedere” le quantità. Giocare con la Linea del 20 stimola e valorizza le capacità intuitive del bambino, che nasce con una naturale propensione verso il calcolo e la numerosità. Inoltre, lo strumento nasce come rappresentazione delle mani perché sono le mani lo strumento naturale con il quale i bambini contano e che permette l'evoluzione del calcolo mentale. E, quindi, contare in ordine crescente e decrescente, aggiungere e togliere quantità, individuare somiglianze e corrispondenze, prima di essere algoritmi della disciplina matematica, sono azioni della vita quotidiana che i bambini riconoscono e si rappresentano mentalmente.

    

La linea del 20 è uno strumento che insegna a “calcolare senza contare”. Il calcolo mentale, infatti, è il superamento del conteggio che costa tanta energia, non produce apprendimento funzionale e non facilita l’approccio divertente e intuitivo della matematica.