domenica 1 novembre 2020

IL NUOVO VIAGGIO DEI PICCOLI FIORELLINI

Il 14 settembre 2020 è iniziata la scuola dell’infanzia per 19 piccoli fiorellini: 10 maschi e 9 femmine (di cui 4 bambini anticipatari). L’accoglienza e l’inserimento sono fasi fondamentali da curare con estrema attenzione, per promuovere la fiducia e la sicurezza in bambini di tre anni che si trovano a vivere il distacco dalle figure di riferimento. 

 In un anno così particolare, regolato dalle misure di contenimento del contagio, il processo di affidamento a figure nuove, in un ambiente estraneo, assume connotazioni ancora più delicate. 

Per questo, è indispensabile curare l’ambiente di apprendimento e la progettazione educativo-didattica.

 Nella scuola dell’infanzia, l’organizzazione del curricolo per campi di esperienza consente di mettere al centro del progetto educativo le azioni, la corporeità, la percezione, quindi “gli occhi e le mani” dei bambini e lo avviano al processo di astrazione e di generalizzazione delle conoscenze.

 I principali obiettivi formativi sono:

 • favorire l’approccio con il nuovo ambiente 

• sviluppare l’autonomia del bambino 

• scoprire e condividere le regole e i modi per stare insieme 

• rendere il bambino protagonista consapevole del proprio agire. 

A poco più di un mese dall’inizio delle attività didattiche, sintetizziamo, in alcuni articoli, le tappe iniziali del nostro viaggio. 

 Ogni viaggio inizia con un saluto: 

LA FESTA DELL’ACCOGLIENZA 

 La festa dell’accoglienza celebra ufficialmente l’inizio dell’anno scolastico per tutti i bambini. 

 In particolare, i bambini di tre anni iniziano un nuovo viaggio e, per questa partenza davvero speciale, le insegnanti e i bambini di 4 e 5 anni organizzano una festa con regali, poesie e canzoni. Questo evento ha una valenza simbolica importante in quanto i piccoli fiorellini, insieme alle mamme e attraverso un caldo e affettuoso benvenuto, ricevono un messaggio di accoglienza, sicurezza e cura.

I pesciolini e gli orsetti esprimono messaggi rassicuranti e lieti, cantano e recitano poesie.

Alla fine, vengono offerti dei regali di benvenuto perparati da insegnanti e alunni. 

 LE REGOLE PER VIVERE BENE INSIEME

 I due principali poli educativi del bambino, durante il suo percorso di crescita, sono la scuola e la famiglia; è proprio in questi due ambienti che prende forma la personalità del piccolo e che si stimolano atteggiamenti e comportamenti che fanno sì che il bambino viva in comunità in maniera serena ed equilibrata.

  Le abilità sociali facilitano quei comportamenti funzionali a vivere bene con gli altri. La presenza di regole fornisce ai bambini la percezione di stabilità e di ordine del mondo che li circonda e promuove in loro un necessario senso di sicurezza.

 Un comportamento adeguato e rispettoso è alla base del benessere personale e sociale, promuove il senso di autostima e la percezione dell’autoefficacia, testimonia la capacità di adattarsi ai contesti.

 La competenza sociale, inoltre, è strettamente legata alla promozione dell’apprendimento e del successo formativo. Le regole di comportamento a scuola aiutano i bambini a vivere in maniera serena e civile le esperienze di apprendimento e le relazioni e promuovono lo stare insieme, e bene, con gli altri.

 Per stimolare, in un modo simpatico, l’interiorizzazione delle giuste regole per stare bene a scuola, sono stati realizzati e allestiti all’interno della sezione i cartelloni delle regole, visivi, divertenti e facili da capire, chiamati: “Le cose che si fanno con la bocca” e “Le cose che si fanno con le mani”; non c’è nulla di imposto e nulla di negato; i bambini non devono sentire il senso del comando o dell’imperativo categorico poiché l’apprendimento autentico passa attraverso connotazioni positive e rinforzate.

È iniziato tutto con un brainstorming, chiedendo proprio ai bambini quali fossero secondo loro i comportamenti giusti e corretti da avere in aula. La drammatizzazione ci ha permesso di promuovere la consapevolezza che le regole sono necessarie. Sono stati riprodotti alcuni dei comportamenti inadeguati, per riflettere sulle corrispettive conseguenze. 

Anche il circle time ci ha dato il suo contributo per la realizzazione e la consolidazione di tale percorso educativo; il circle time, infatti, facilita e sviluppa la comunicazione, favorisce la conoscenza di sé, promuove la libera ed attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti personali e, in definitiva, crea un clima di serenità e di condivisione.

 I bambini sono stati poi invitati a sedersi in cerchio e a proporre delle soluzioni, dopo aver individuato nella drammatizzazione i comportamenti inadeguati. Infine, il roleplayning ci ha permesso di far capire ai bambini che cosa significa mettersi nei panni dell'altro, attivando la riflessione e i processi metacognitivi. Le regole sono state ben definite e basate sui comportamenti positivi. 

Quando le regole non sono rispettate, si eviterà di utilizzare continui rimproveri e minacce che solitamente non modificano un comportamento ma inducono conflittualità. Di fronte ad un comportamento scorretto, guardiamo il cartellone e cerchiamo, tra i disegni delle azioni giuste, l’atto che si è verificato; se non c’è, vuol dire che non si può fare. 

Di conseguenza, consolidiamo i processi, chiedendo direttamente al gruppo di ricordare ciò che è stato deciso insieme.