sabato 31 ottobre 2020

31 Ottobre 2020

In tv, nei negozi, per le strade e fra amici, la parola Halloween suona ridondante in questo periodo e come scuola ed educatori, non ci possiamo sottrarre dal delicato compito di far almeno capire cos'è.
A prescindere da quali correnti di pensiero abbracciamo, i bambini ne sentono parlare, perciò, abbiamo lavorato sull'argomento, cercando di rispettare le ideologie di tutti. L'obiettivo è quello di conoscere le emozioni,  incanalarle nel giusto modo e parlare delle paure per esorcizzarle e mandarle via. Inoltre abbiamo lavorato sull'autunno, i suoi colori e i suoi frutti come la zucca! 

BAMBINI DI TRE ANNI  
Con i “fiorellini” siamo partiti dalla conoscenza e scoperta sensoriale della zucca, alla sperimentazione della stessa sotto diversi profili (conoscerne la consistenza, svuotarla osservando come il contenuto possa essere utilizzato per attività creative); i bambini possono vivere e creare personalmente, trasformazione di oggetti apparentemente ‘senza forma’ in qualcosa di magico con sembianze di animali spaventosi e tutto ciò che la loro fantasia crea.

 
 Questa ricorrenza abbraccia molti temi tra cui quello dei sentimenti e delle emozioni; è un’importante occasione per dare luogo di conoscenza ed accoglienza alle proprie paure tramite travestimento e drammatizzazione. All’interno della nostra scuola, un contesto capace di offrire spazi e materiali per poterli interpretare tramite il gioco ed il divertimento, i bambini hanno avuto la possibilità di poter vivere ed elaborare tutto questo attraverso esperienze significative e rappresentative.

Lettura dei racconti di halloween + visione cartone a tema: 
- La lanterna di Jack 
- Lo scherzetto della strega Greta

Non è magia, è cromia!!!  

“Dipingiamo la lanterna di jack!!!” 
--> Alla scoperta dei colori secondari --> Rosso+Giallo=Arancione

  
 "Dipingiamo il cappello e il vestito della strega Greta"
--> Alla scoperta dei colori secondari --> Blu e Rosso = Viola

 
Per la realizzazione della nostra streghetta i fiorellini hanno utilizzato materiali e tecniche di vario tipo: 
tempera, gessetti colorati, lana, toppe di jeans

   
Attività per affinare e sviluppare le abilità fino motorie e la coordinazione oculo-manuale: 

 

 BAMBINI DI 4 ANNI 
Per noi pesciolini questo 31 ottobre è stato un’occasione di conoscenza del nostro mondo interiore!
Anche quest’anno, c’è una zucca nella nostra scuola. L’anno scorso l’abbiamo vista intera, poi l’abbiamo svuotata e infine le abbiamo inciso la faccia. Quest’anno siamo invece partiti da quella già svuotata, con la faccia incisa e con una luce dentro. La osserviamo e ne creiamo una anche noi con le tecniche che conosciamo: ritaglio, punteggio, incollo.  
 Raccontiamo alla maestra quello che abbiamo visto, pensato, sentito quando abbiamo osservato la zucca vera.

“C’era una zucca di Halloween con la luce dentro ...Era luminosa ...Quando ho visto la zucca ho avuto paura perché c’era la candela accesa...
La zucca era tutta arancione e aveva un cappello! Aveva i denti come un fantasma ... faceva paura!...era impaurita e ho avuto un po’ paura anche io!” 

Per noi pesciolini questa è stata un’occasione di conoscenza del nostro mondo interiore!
Notiamo come pur essendo affascinati dalla zucca molti provano la stessa emozione: PAURA! 
Ne parliamo insieme. Cerchiamo di capire cosa sia, cosa proviamo nel nostro corpo. Notiamo che il nostro cuoricino batte più forte, cambia la nostra espressione, sentiamo caldo o, come osserva un pesciolino, “sentiamo il sangue”. E cosa facciamo quando proviamo queste cose e siamo impauriti? Scappiamo! Oppure cerchiamo la protezione della mamma, del babbo, della maestra o dei nostri amici!

Allora pensiamo: quali sono le nostre paure? Cosa ci fa sentire così, impauriti? 
Ne parliamo insieme e le condividiamo !

Abbiamo paura dei lupi, della volpe, dei mostri, della zucca di Halloween...e quasi tutti abbiamo paura del buio!

Sottolineiamo come tutti abbiamo paura di qualcosa. Anche la maestra, anche i grandi!
Questa riflessione ci conforta e ci fa sentire meno soli.

Ci aiuta in questo viaggio nelle emozioni la lettura di due libri: “Paura di niente” (che ci fa vedere come tutti hanno paura di qualcosa, grandi o piccoli che siano) e “Buio, non mi fai paura!” (che sottolinea come il buio può diventare un nostro amico, con cui giocare a nascondino, che sparisce con una torcia e riappare in un armadio chiuso).



E allora...giochiamo anche noi con il buio!!
Prendiamo un foglio nero e con il bianco ci giochiamo: gli facciamo vedere disegnandolo quello che ci fa paura o semplicemente come nel libro giochiamo ad accendere la luce e facciamo sparire il buio 
coprendo tutto il foglio di bianco! 
 


Per noi pesciolini questo è stato un viaggio importante! Ci ha permesso di esternare quello che abbiamo dentro, di prendere contatto con un’emozione che proviamo spesso. Parlarne insieme ci ha fatto riflettere sul fatto che quello che sentiamo non è strano o raro ma assolutamente normale e comune.
Ci conosciamo un po’ meglio, sappiamo qualcosa in più sul nostro funzionamento e sui nostri strumenti: insomma, adesso la nostra paura ci fa meno paura!☺️ 

BAMBINI DI 5 ANNI
Con gli orsetti abbiamo lavorato sull'autunno, i suoi colori e le sfumature, ho chiesto di portare delle scatole e i bambini le hanno colorate.
Con le scatole abbiamo creato l'armadio dell'autunno capace di contenere le nostre paure.
 
Con l'aiuto dei soliti amici burattini abbiamo raccontato come tutti gli anni la storia di Jack-o Lantern. 

La storia è rivisitata, non si parla di anime o diavoli ma solo di buono e cattivo ; due elementi trainanti che si contrappongono sempre nelle storie.
Jack è troppo cattivo per stare nel paese dei buoni e troppo cattivo per stare coi cattivi; viene rifiutato da tutti e passa l'eternità a vagabondare;
 per non restare al buio, prende una zucca dal campo dei contadini, inserisce una fiammella  e la usa come lanterna.

Con i bambini riflettiamo su quello che ci fa paura, su quello che è finto e su quello che è vero, sul travestimento che non cambia, chi è sotto alla maschera ma gioca a far finta di... 
Il buio e la luce. 
Quando si spegne tutto rimane lì, fermo e quando si riaccende è tutto come prima. 

Metto la maschera, tolgo la maschera, ma sotto c'è sempre la maestra Sonia che sorride, non fa paura, ma ai bambini di 5 anni non faccio paura neanche con la maschera, ormai sono abituati ai miei travestimenti e ridono!
Disegnamo le paure, concretizziamole, 
mettiamole in un foglio! 

Pregrafismo di cose spaventose


Infine chiudiamo i fogli e  le paure e mettiamole nel mobile. 


Perché le paure non DEVONO sparire ma essere GESTITE. 
Provare paura è importante perché attiva i recettori dentro di noi per imparare a stare attenti, la paura ha sempre aiutato l'uomo a sopravvivere, a non correre pericoli, se ad esempio: se abbiamo paura di essere schiacciati da una macchina, staremo attenti a come attraversare una strada. 
Perciò avere paura non è sbagliato, maaaaa... impariamo a non farci sopraffare. 
Passiamo ora alla preparazione di un simbolo concreto che aiuti i nostri orsetti;
 come la fascetta del pirata dava il coraggio, così lo scaccia paure allontana i brutti pensieri. 
Iniziamo colorando lo sfondo:

Poi attacchiamo sopra la finestra
Scegliamo i soggetti da attaccare.
Prima li posizioniamo per organizzare lo spazio, poi li incolliamo. 
I nostri scaccia paure sono pronti
I bambini felici lo portano a casa
e lo appendono

sabato 17 ottobre 2020

Orsi pirata in matemagica

Entriamo nel mondo dei numeri e delle quantità.
I pirati nell'esperienza precedente hanno vinto un tesoro cercando per la classe le pepite d'oro, così salgono di nuovo in barca e ripartono per nuove avventure. 
Questa volta le barche sono dei cerchi.. ma ohibò non bastano per tutti. 
Come risolvere il problema? 
Il capitano della ciurma comanda:
2 pirati per ogni nave oppure 
2 navi da tre pirati e le altre da 4
e così via. 
I bambini non solo compiono una attività legata al concetto di quantità ma anche di logica e collaborazione per distribuirsi in modo adeguato come da richiesta.
Le navi vengono poi messe su un'unica fila unica, 
10 cerchi in due gruppi di 5.
(come nel metodo Bortolato) 

I bambini saltano all'interno e contano ad alta voce. 
 
Giochiamo poi a coppie, a ogni bambino posizionato agli angoli opposti, viene detto un numero e senza contare, ma in modo intuitivo, corre verso la nave giusta.

La stessa gara i pirati la devono fare con i tesori presi in giro e velocemente li devono caricare in nave 
Capitano comanda:
tesoro al posto 3...
tesoro al posto 7...
Il primo pirata che arriva appoggia il tesoro.
I bambini volano per fare questo gioco 🤣🤣. 

Adesso, contiamo con la linea del 20.

Lavoriamo sui gruppi da 5 e sui numeri cugini.
1/11  2/12  3/13.....

Coloriamo sul foglio le palline. 
Da uno a dieci. 
(le fotocopie consegnate sono 2)
A ogni linea si aggiunge un pallino

Continuiamo a esercitarci con la linea del venti
per i bambini è un vero e proprio lavoro, lo fanno con impegno e quindi guadagno un tesoro. 
Le monete dei pirati
Con il loro piccolo tesoro possono andare al mercatino e comprare uno o più cose. 
Ogni gruppo di oggetti ha un prezzo. 
Ogni orsetto si avvicina al banco e sceglie il giochino
Il venditore guarda il prezzo e lo dice a voce alta. 
La cliente conta e fa il totale di quanto costa. 
Prende i soldi dal borsellino. 
E conta quante monete servono. 
Si parte da 5 (moneta unica in carta) 
e si prosegue contando 6.7.8.9....fino a raggiungere il prezzo giusto. 
Il venditore incassa e si passa al prossimo cliente. 
Compito di realtà. 
Nulla rimane nella mente se prima non è passata dall'esperienza! 










Orsetti pirati all'arembaggio

Iniziamo il nostro viaggio in mare,
saliamo per finta sulle nostre barchette e andiamo. 
L'acqua a tratti è lineare, a tratti con grandi e intrecciate onde. 
L'esperienza parte sempre dal corpo, ogni bambino percorre camminando il filo azzurro posizionato a terra. 
Riproduciamo ora, la linea nel foglio. 
Esercizio importantissimo di pregrafismo che aiuta a esercitare il polso e la coordinazione per la futura scrittura in corsivo. 
Il capitano dei pirati (l'insegnante) legge le paroline che la ciurma (ogni bambino) ha portato il primo giorno a scuola, scritte su un foglietto e scelte a piacere coi genitori ;
le spezziamo una a una per sentire i suoni es: 
ti gre ;  a mi ci zia.
Attività di metafonologia. 
Scriviamo nel foglio solo la lettera capofila. 
Come premio per il percorso effettuato, ogni pirata può andare a cercare il proprio tesoro. 
Le pepite d'oro sono nascoste in giro per la classe e l'insegnante li guida attraverso i comandi : 
oceano - lontanissimo
Mare - lontano
fuoco - vicino
fuochino - vicinissimo
ti bruci - lo hai praticamente trovato.
Questo è un ottimo gioco per esercitare
 l'ascolto, l'attenzione, l'associazione di parole simboliche alle distanze e lo spirito di impresa in una situazione in cui c'è da cercare, spostare e sollevare. 
Nei giorni seguenti, con le paroline portate dai bambini, inventiamo una storia. 
Mi attivo subito a trovare tutti i personaggi per mettere in scena la storia dei burattini;
prima la racconto io, poi la raccontano interamente loro. 
Storia: il gatto e la tigre
C’erano una volta due amici un Pirata buono e un Cavaliere che giocavano insieme davanti casa, quando a un certo punto arrivò l'onda energetica e li fece volare lontano, sempre davanti casa arrivarono un Gatto e una Tigre erano molto affamati, il Gatto mangiò un uovo e la Tigre una bistecca. Il Gatto però aveva mangiato l’uovo così veloce che iniziò fargli male la pancia, la Tigre si accorse che il Gatto non stava bene, così decise di accompagnarlo verso casa, mentre camminavano lungo la strada, incontrarono un pirata cattivo che con un bazooka sparò alla Tigre. Povera Tigre, soffriva immensamente e il Gatto dispiaciuto lo accompagnò in ospedale, era autunno, pioveva, cadevano le foglie cominciava essere anche un po' fresco, perciò il Gatto rimase vicino alla Tigre per non fargli prendere troppo freddo. Arrivarono all’ospedale, meno male lì c'era il dottore Unicorno magico, curò la Tigre perfettamente. Finalmente guarita insieme al suo amico Gatto, uscirono dall'ospedale. Per festeggiare andarono insieme al mare, lì incontrarono una Giraffa e si misero tutti insieme a giocare. Trasportato dall’onda energetica arrivò sulla terra l'astronauta, era un babbo che cercava disperatamente suo figlio perduto e urlava: "Matteo Matteo dove sei dove sei." 
Matteo era triste perché aveva perso la sua famiglia, iniziò a piangere così tanto che il mare si riempì ancora di più d’acqua portandolo lontano lontano ; meno male un'onda trascino’ una barca quasi vicino a Matteo
Matteo salì nella barca e degli animali acquatici lo riportarono fino a riva, dove c’era il Babbo, si incontrarono e si abbracciarono e il loro cuore si riempì tanto tanto d’Amore. Tutti insieme giocarono felici e contenti.
(le parole in grassetto sono quelle portate a scuola dai bambini) 
 
Successivamente i bambini drammatizzano la storia con i travestimenti. 

Nella settimana a seguire sono state proposte varie attività collegate sempre a questa storia, ma con obiettivi specifici per verificare il livello di competenze e capire gli aspetti su cui eventualmente rilavorare o potenziare. 

Colorare e ritagliare i personaggi della storia posizionandoli su un collage a piacere 
Obiettivo: impugnatura forbici, ritaglio, motricità fine. 

Creare il personaggio Matteo. Colorare, tagliare e ricomporre. 
Obiettivo: schema corporeo 

Ma com'era l'onda energetica? Forse tonda, quadrata, triangolare? Chissà 🤷
Obiettivo: rispettare i contorni, riconoscere le forme, seriare dal piccolo al grande.

Fine prima parte ma non finisce qui.. 

Nella seconda parte, dopo aver strutturato la storia, averla ascoltata e drammatizzata, la destrutturiamo e analizziamo. 
I bambini inventano il titolo e insieme lo scriviamo
Iniziano il primo approccio con il quaderno, le pagine, gli spazi nei quadretti, le lettere e il copiare alla lavagna. 
I bambini mi dettano l'ordine in cui i personaggi escono in scena e io scrivo. 
In questo modo compiono un esercizio mnemonico e di successione delle sequenze dei vari momenti della storia. 
Ogni personaggio viene ripetuto e diviso in salti. 
Scriviamo vicino il numero delle sillabe. 
I bambini li scrivono sul quaderno 
Poi chiedo loro i luoghi in cui avvengono le varie scene
 e anche queste vengono scritte in sequenza. 
In ultimo come finisce la storia. 

Gli orsetti pirati vi salutano. 
Alla prossima avventura!