domenica 22 gennaio 2023

Mago inverno

"Anno nuovo attività nuova" 
Archiviati autunno e Natale, 
proseguiamo alla scoperta dell'inverno, 
partiamo come sempre da una storia.
Il racconto viene fatto senza alcuno strumento di supporto 
(immagini, video o burattini) 
perché l'obiettivo è quello lasciare alla libera fantasia dei bambini la struttura fisica del personaggio.

 Il mago del Freddo

 Il terribile Mago del Freddo si divertiva a rincorrere per la strada uomini, donne e bambini e a dipingere loro di rosso la punta del naso.
Tutti scappavano e cercavano rifugio nelle case, ma il Mago del Freddo voleva entrare anche li: soffiava forte contro le porte e le finestre e faceva strani disegni di ghiaccio sui vetri.
La gente infreddolita non ne poteva proprio più.
Per fortuna viveva in quel paese un uomo che di freddo si intendeva moltissimo. Infatti, faceva il gelataio. 
Egli disse al dispettoso Mago del Freddo:
entra pure in casa mia, voglio offrirti qualcosa da mangiare.
Il mago entrò, e in un attimo la casa fu di ghiaccio. Il gelataio apri un grande armadio bianco e, quando il Mago del Freddo gli si fu avvicinato, con tutte le sue forze lo spinse dentro e chiuse svelto lo sportello.
Cosi il Freddo fu imprigionato per sempre e ancora oggi lo possiamo trovare, persino d'estate, in tutti i frigoriferi del mondo

Durante il racconto, ma anche dopo nel circle-time, viene sottolineato il luogo in cui avviene la storia, così da delineare con i bambini quali sono le caratteristiche di un paese
(case, strade, e alberi, ma in quantità differenti
 dalla città o da un bosco) 
e i colori del mago 
(azzurrino con cappello argento ) 
Chiediamo ai bambini di disegnare come immaginano il mago inverno
Prima su fogli neri, 
poi con l'aggiunta di case per creare la scenografia
Partiamo da questi meravigliosi segni
 grafici e iniziamo un percorso 
incentrato sul viso per i tre anni e su tutto il corpo per i quattro. 
Avere chiaro lo schema corporeo non è una capacità innata, ma va acquisita progressivamente attraverso esperienze da più canali sensoriali, così che il bambino riesca a porre le basi per la conoscenza e l'apprendimento. 

I pesciolini utilizzano delle faccine di stoffa con il velcro per osservare gli elementi che  compongono il volto e posizionarli nel modo giusto. 
Dopo l'esperienza provano sul cartaceo a riprodurre graficamente. 
Ai bambini viene consegnato un foglio con un cerchio già disegnato per facilitare e per poter disegnare da soli gli elementi all'interno.
Con gli orsetti lavoriamo sul corpo, 
l'insegnante indossa il cappello argento simbolo del mago inverno e finge di congelare tutti. 
Il gioco consiste nel muoversi con il suono del tamburo e rimanere immobili allo stop. 
Questo tipo di attività stimola i bambini all'ascolto e al controllo del proprio corpo. 

Adesso ogni bambino indossa il cappello magico, diventa mago e gioca attraverso il coding a far finta di passare di casa in casa a congelare tutti per poi arrivare alla fine e assumere la posizione richiesta. 
Osserviamo in itinere attraverso le foto i vari step. 
Ogni casa è numerata dall'uno al dieci, 
i bambini devono passare di casa in casa e dire ad alta voce il numero 
(obiettivo:esercitarsi ad abbinare a ogni segno grafico il nome appropriato) 
Arrivati in fondo battono la mano rumorosa 
(ob: stima di sé; è il nostro simbolo di autogratifica per aver fatto bene) 
Saltano sulla forma che l'insegnante nomina
(ob: riconoscere e nominare le forme) 
Assumono la stessa posizione dell'omino nel disegno. 
(ob: consapevolezza corporea) 
Al termine dell'esperienza i bambini disegnano i 4 omini che gli sono più piaciuti. 
Proponiamo ora, per entrambi i gruppi, 
il percorso per il controllo del proprio corpo e coordinazione oculo-podalica
Prima con un cerchietto in mano del colore richiesto dall'insegnante per stimolare i piccoli al riconoscimento anche dei colori secondari, 
poi con in mano una bacinella per compromettere in parte l'area visiva e concentrarsi ancora di più sulle gambe e i piedi, 
infine con una palla attraverso un percorso per la coordinazione visiva delle braccia.

Balliamo intorno alle sedie, appena la musica si interrompe ci fermiamo e assumiamo la posizione dell'omino disegnato sul foglio appoggiato alla sedia. 
 
Nel pomeriggio vengono proposti anche dei balli mirati a muovere braccia e gambe, seguire il ritmo e utilizzare il corpo in relazione agli stimoli e agli spazi. 

Osserviamo questa foto, il lavoro è stato di collaborazione fra chi è sdraiato e chi posiziona gli oggetti intorno:
L'apprendimento avviene in entrambi i ruoli: 
per chi è sdraiato è importante, ma anche difficile, stare fermo senza mai spostarsi, percependo il tocco di ogni singola parte del corpo, per chi svolge il compito di posizionare le cose riconoscere ogni parte del corpo, la sua forma e seguirla. 
Con il gruppo dei pesciolini :
Dopo aver cercato di disegnare il nostro viso con l'aiuto delle faccine di stoffa, proviamo ora ad usare il nostro corpo. Sempre seguendo la storia del mago del freddo, facciamo finta di essere gli abitanti del paese che camminano per strada seguendo il ritmo del tamburello. Ad un certo punto il ritmo viene spezzato da un colpo secco... mamma mia, è il mago del freddo che, toccandoci ci congela facendoci rimanere fermi immobili. 
Successivamente l'insegnante posiziona per terra i cerchi in plastica e i pesciolini camminano sopra seguendo la circonferenza sempre al ritmo del tamburello. Allo stop, si fermano o dentro o fuori dal cerchio a seconda del comando 
(ob: conoscere la forma rotonda attraverso il corpo
concetti topologici dentro /fuori) 

Anche nell'attività successiva sono presenti dei cerchi, ma di cartoncino e più piccoli, 
posizionati in ordine sparso sul pavimento. 
I bambini camminano sempre al ritmo del tamburello e al comando
 si posizionano  sopra.
(ob: conoscenza e denominazione della forma rotonda) 
 Sono molto divertenti questi diversi esercizi al punto che appena l'insegnante ne propone un altro  i Pesciolini non vedono l'ora di scoprirlo.

Un percorso speciale:
Ci troviamo di fronte a dei coni posizionati sul pavimento in modo da formare un
 tragitto a zig zag. 
Lo dobbiamo percorrere tutto con una piccola palla da basket in mano e, quando arriviamo alla fine, proviamo a fare canestro.
 Non è molto semplice riuscire a capire come percorrerlo...perché ancora dobbiamo lavorare sulla lateralizzazione destra e sinistra, perciò ci aiutiamo con delle corde che ci guidano tra i coni.
Anche farlo a coppia è stato importante per darsi supporto a vicenda. 
 Ora si che andiamo spediti a fare canestro! 
Queste attività appena descritte, hanno lo scopo di far conoscere la figura del cerchio ai bambini,  valutare la loro capacità di percezione dello spazio e di muoversi in esso, oltre all'attenzione comprensione, ascolto e trattenere le informazioni date per eseguire correttamente il comando.
La rappresentazione del proprio corpo e della sua
interazione con l'ambiente è un prerequisito
fondamentale per il sistema nervoso nella
pianificazione, nell'esecuzione e
nell'orientamento dei movimenti nello spazio;
 ogni cambiamento motorio implica una rielaborazione di sé. 

La prossima attività consiste nel seguire una corda allungata sul pavimento
 fino ad un cerchio vicino al quale ci sono 
dei tappi rossi e blu e delle cannucce rosse. 
A turno camminiamo e arrivati al cerchio proviamo a ricostruire una faccia, prendendo:
 due tappi blu per gli occhi, un tappo rosso per il naso e una cannuccia per la bocca.
Attraverso questa attività abbiamo osservato che la figura geometrica rotonda su cui avevamo lavorato nei giorni precedenti è proprio come la nostra faccia!!! 
ROTONDA 
Alcune attività vengo riproposte simili anche agli orsetti con alcune varianti, le andature ritmiche col tamburello hanno più velocità differenti, 
allo stop non lavorano sul dentro e fuori, ma sulle quantità, l'insegnante infatti chiede loro di organizzarsi ed entrare in ogni cerchio in un due, tre... ecc
Stessa cosa vale per l'attività successiva in cui il comando avviene attraverso un cartoncino, non solo sul cerchio, ma su tutte e 4 le forme. 
I Pesciolini in laboratorio 
giocano con la farina, sperimentano attraverso le sensazioni tattili e trovano vari aggettivi per definirla lavorando così anche sul linguaggio:
  è morbida, è bianca come la neve, è tanta, 
è liscia...  usiamo un colino e magia... nevica!
 Ci piace proprio giocare con la farina,
 aggiungiamo anche i contenitori per fare dei travasi  con un cucchiaio.
 Mentre manipoliamo questo materiale,
 scopriamo alcuni tappi e un bastoncino nascosti dentro con i quali creiamo una faccina.

Attenzione, con il nostro ditino nella farina possiamo anche disegnare, proviamo a fare un cerchio.... ehi  facilissimo!
Cambiamo adesso prospettiva di visuale e lavoriamo sulla lavagna magnetica in verticale.
Il cerchio è già disegnato e i bambini devono attaccare occhi, naso e bocca al posto giusto e visto che ci divertiamo un sacco, 
 lo ripetiamo più volte.   
Riproponiamo la stessa prospettiva verticale e andiamo a disegnare la faccia sul foglio con la matita... 

Gli orsetti nel frattempo sono impegnati in un lavoro complesso in cui entrambe le mani lavorano sul foglio, non è semplice coordinare i movimenti, ma è un ottimo esercizio per far lavorare insieme i due emisferi del cervello. 
Sul foglio arrivano vari maghetti inverno, 
ma ad ognuno manca qualcosa, 
aggiungiamo ciò che manca e disegnamo a fianco il mago per intero. 

Drammatizzazione della storia del Mago Inverno:
per entrare nei vari personaggi ai bambini basta anche solo un  simbolo, vengono messi su un tavolo vari cappelli, occhiali, cerchi per fare il volante della macchina, ecc e ogni bambino sceglie ciò che predilige. 
Inizia la storia, l'insegnante con il cappello argento è il mago inverno, tutti camminano a ritmo del tamburo, appena il mago tocca con il bastoncino le persone vengono congelate e rimangono immobili, uno a uno vengono tutti congelati tranne il gelataio, che riesce a mettere il mago in frigo, congelarlo lì dentro e festeggiare tutti insieme. 
Le persone congelate 
Il gelataio intrappola il mago nel frigo
Tutti festeggiano. 
Attraverso questa attività abbiamo lavorato sul drammatizzare, trasformarsi in qualcun'altro, seguire le indicazioni, rispettare il comando e lavorare sui tempi di attesa, non è stato facile per i più piccoli comprendere di rimanere fermi uno alla volta mentre gli altri continuavano a muoversi, ma tale esercizio è stato di estrema importanza per lavorare sui tempi di attesa e attenzione 

Giochi con il corpo e luci con gli orsetti
(per i tre anni l'attività verrà proposta più avanti per prepare i bambini 
ad affrontare il buio poco per volta) 
Iniziamo ad approcciare a questa situazione in modo diverte e conosciuta ai bambini. 
I 2 burattini antenati spiegano come tanti tanti anni fa non esisteva il bottone per accedere la luce e l'unico modo per vedere al buio era avere un pezzetto di legno ed accenderlo con il fuoco.
Inoltre non c'erano i giochi come ora e il più delle volte sapevano inventare giochi fantastici con quello che avevano a disposizione 
(esempio il corpo e la sua ombra) 
Ritorniamo ai giorni nostri, noi per illuminare abbiamo delle meravigliose torce, ci sdraiamo e liberamente creiamo delle righe e cerchi astratti sul soffitto, esercitiamo il braccio e su indicazione spostiamo la luce su e giù o destra e sinistra. 
L'ombra è l'assenza di luce in quel punto perché il corpo interrompere il fascio di luce, 
giochiamo e osserviamo come l'ombra si muove con noi e cosa possiamo inventare. 
Mettere in relazione il proprio corpo con lo spazio che abbiamo di fronte osservando l'ombra stimola sempre più le competenze legate
 all' orientamento e percezione spaziale, all'equilibrio statico e dinamico, concetti topologici, lateralita' e pianificazione mentale del proprio corpo in relazione all'area circostante. 

Attraverso delle ombre che vengono mostrate una ad una, i bambini raccontano la storia del mago inverno per stimolare memoria e linguaggio. 

Attraverso le luci e le indicazioni lavoriamo sui concetti topologici 
(su/giù-destra/sinistra) 
Con le diverse musiche lavoriamo sul ritmo, l'attenzione, l'ascolto, il controllo del corpo. 
I genitori hanno visionato il video e commentato che nonostante i bambini fossero presi dal divertimento, si percepiva chiaramente la concentrazione fra una musica e l'altra. 
Il movimento permette di conoscere e di interagire con l'ambiente esterno ed acquisire informazioni, sviluppando insieme le abilità cognitive attraverso
un rapporto circolare: se il movimento serve per
conoscere è altrettanto vero che i processi cognitivi servono  a modificare il movimento. 
Dunque, il corpo è considerato come l'elaboratore
di informazioni attraverso le esperienze tattili, 
visive, acustiche, pressorie e motorie; ed è in
stretta correlazione con la costruzione delle
abilità visuo-spaziali. 

Proseguiamo con i giochi di luce e buio lavorando con le lavagne luminose (artigianali) 
per esercitare le dita, fare pregrafismo nella farina ed esercitarsi sulle forme, utilizzando musica classica per nutrire in modo positivo anima e corpo

Giochiamo a ricopiare l'ombra dell'omino proiettato nella parete attraverso il cilindro magico. 
Attraverso le svariate informazioni esterocettive e
propriocettive aiutiamo il bambino a conoscere il proprio corpo, le posizioni che può assumere in relazione allo spazio che lo circonda arrivando così a una rappresentazione mentale e struttura dinamica di sé stesso.

Attenzione l'avventura non finisce qui, 
nel prossimo articolo la parte 2 del progetto.