giovedì 12 maggio 2022

Coding 2021-22

Il percorso intrapreso finalizzato allo sviluppo del pensiero computazionale si è sviluppato durante tutto il corso dell'anno scolastico.

La proposta di coding fatta negli anni precedenti dove il codice è costituito da frecce di diverso orientamento e colore è stata ripresa nella parte iniziale dell’anno.



Abbiamo poi presentato un nuovo codice: CodyFeet.



Il punto di forza di questo codice è la sua semplicità: grazie agli incastri fra una tessera e l’altra costruire un percorso equivale a fare un puzzle. Dei piedini mostrano  poi l’orientamento corretto.

Anche i bambini che avessero delle fragilità potrebbero pertanto raggiungere il risultato atteso e questo rafforzerebbe la loro autostima, facendoli sentire competenti.


Inizialmente abbiamo fatto giocare i bambini singolarmente e a coppia con delle piccole tessere. Questo momento è stato utile perché i bambini cominciassero a familiarizzare con le tessere: senza indicazioni dettagliate sono riusciti a costruire dei percorsi corretti e coerenti divertendosi.



Poi l’uso di CodyFeet è stato legato principalmente allo storytelling ovvero alla narrazione; dopo aver ascoltato o inventato una storia, i bambini costruiscono il percorso partendo sempre dalla stessa domanda: che lingua parla il protagonista?


Questa domanda ci serve per fissare il codice ovvero gli unici comandi che fanno muovere-spostare-girare ad esempio il nostro riccio se abbiamo inventato una storia sull’autunno o la nostra ape se la storia parlava di arnie e miele.
Una volta definiti chiaramente i comandi i bambini costruiscono il percorso sul tappeto diverse volte cambiando alcune variabili; ad esempio vedendo il nemico su una casella dovranno starne lontani o individuando un amico su un’altra tessera dovranno passarci sopra per condurre l’amico con sé alla meta finale.


Il percorso viene solitamente svolto in coppia: un bambino legge il codice da fuori mentre il bambino che si trova sul tappeto lo esegue. 



Una volta aumentata la familiarità con il codice, abbiamo bendato uno dei due bambini, quello che si muoveva sul tappeto: il bambino-robot può muoversi solo in seguito al comando del bambino-programmatore. Si è così potenziato anche il lavoro di squadra e la capacità di ascolto-esecuzione.

Oltre al coding unplugged abbiamo lavorato anche con Doc, un piccolo robot educativo che si sposta in seguito alla programmazione della sua tastiera.

I bambini sono stati entusiasti di questa proposta che è stata legata al lavoro sull’educazione civica e sulla conoscenza del concetto di Paese: Doc infatti si muove su tappeto reticolato che riproduce un paese e le relative attività (commerciali, ricreative,…). 

Prima i bambini conoscono l’obiettivo, ad esempio “Doc deve andare al supermercato”; poi devono pensare a quale percorso dovrà fare il robotino e successivamente dovranno collocare sul percorso le tessere con le frecce.

Una volta programmato il tutto c’è la fase esecutiva: le tessere sono raccolte mantenendo l’ordine giusto e sono usate per programmare Doc sulla sua tastiera. Può succedere che però Doc non raggiunga il giusto obiettivo. Cosa succede allora?

In caso di errore si osserva dove si trova il robot e dove invece sarebbe dovuto essere. Si riflette e si cerca di individuare le indicazioni da correggere. Questo momento in cui intervengono osservazione, riflessione, problem solving è fondamentale: si è notato quanto la correzione dell’errore sia efficace per consolidare l’acquisizione dei processi che sottendono la programmazione.


Il percorso proposto è stato ricco e coinvolgente per i bambini. 

Grazie ed insieme ad esso abbiamo potuto rafforzare i seguenti obiettivi:


-Problem solving

-Rafforzamento dell’autostima

-Attitudine alla pianificazione (pensiero-azione)

-Inclusione

-Storytelling

-Rafforzare la lateralizzazione

-Imparare grazie alla correzione dell’errore

-Collaborare per uno scopo comune