sabato 2 dicembre 2023

Giornata della Disabilità: noi, come gli strumenti

Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Questa giornata offre lo spunto che invita tutti a riflettere sull’importanza di quella che noi grandi chiamiamo inclusione, sui diritti che tutte le persone hanno di stare bene.

Siamo partiti parlando con i bambini e con le bambine di questa parola strana e chiedendo loro se sapevano cosa volesse dire. Alcuni hanno provato a rispondere: qualcuno ha parlato di un nonno, altri di persone incontrate che per esempio avevano bisogno di una carrozzina per muoversi. Abbiamo parlato di parcheggi speciali e di situazioni quotidiane per noi banali ma che possono diventare di difficoltà insormontabile per chi ad esempio non può usare le sue gambe per camminare.

Dopo un primo momento di circle time abbiamo proposto ai bambini la storia degli strumenti musicali: tutti diversi, ognuno unico con caratteristiche individuali speciali. Il pianoforte coi suoi tasti, i tamburi e il triangolo con i loro bastoncini di legno e di ferro, lo xilofono coi suoi tasti che vibrano, le maracas coi suoi sassolini, la chitarra con le corde.

Poi arriva Voce. 
Agli strumenti lei appare proprio strana e nonostante anche loro fossero tutti diversi bisbigliavano fra loro dicendo “lei sì che è diversa! Non ha tasti, nè corde, nè bastoncini, …non può stare con noi, non è uno strumento!”

Voce era sempre più triste perché da sola non riusciva a fare nulla; per riuscire a esprimersi aveva sempre bisogno di qualcuno che l’accompagnasse,ma nessun strumento sembrava accettarla nè tanto meno aiutarla.

Ad un certo punto però arrivó un altro strumento che nessuno aveva mai visto: era una karimba!

Si avvicinò a Voce e cominciò a produrre un suono dolcissimo, simile a quello di un carillon. Voce piano piano si lasció andare e cominció a cantare, sempre più forte, sempre più decisa. Gli altri strumenti sentirono il suono meraviglioso che anche Voce era in grado di produrre e capirono di aver sbagliato ed essere stati davvero sgarbati. Uno dopo l’altro unirono i loro suoni e il risultato fu una meravigliosa orchestra che suonava la più dolce delle musiche!

Alla fine della storia i bambini e le bambine riflettono sul comportamento degli strumenti e sulle emozioni provate da Voce, emarginata perché diversa.

Poi diventano protagonisti dell’orchestra suonando uno degli strumenti musicali o battendo le loro mani al tempo dato dalla maestra: nasce una meravigliosa musica che accompagna la voce che canta!

Sfruttiamo gli spazi della palestra per vivere con i bambini la seguente esperienza.

Una bambina viene chiamata per entrare dentro a un cerchio. Le viene detto che non può muoversi perché purtroppo le sue gambe da sole non funzionano.

 Intorno al cerchio ci sono in terra delle funi. Viene chiamata un’altra bambina e le viene chiesto come potrebbe aiutare la compagna.

 Dopo aver ragionato, infila la sua corda nel cerchio e capisce che l’idea è giusta, ma lei da sola non basta a sollevare il cerchio. Arriva un’altra bambina e infila anche lei una fune. Il cerchio però non sta ancora su bene. Bambino dopo bambino, compagna dopo compagna la rete si completa e il cerchio può essere mosso con facilità.


Segue un nuovo momento di riflessione che ci porta a concludere che:

  • Le nostre piccole azioni possono fare una grande differenza per una persona con disabilità 
  • Tutti possiamo aiutare le persone che hanno delle difficoltà, ma se lo facciamo insieme è tutto più facile
  • Le funi sono come le nostre azioni: una mano che si tende per aiutare gli altri assomiglia tanto alle nostre corde tese!

Torniamo in classe e i bambini e le bambine svolgono sul foglio un’attività differenziata per età, finalizzata a consolidare e fissare l’esperienza appena vissuta.

Ai Fiorellini di 3 anni viene proposto lo schema appena vissuto con un cerchio al centro collegato con delle linee ad altri piccoli cerchi tutti intorno. Li riempiranno con tappi e tempere: ogni timbro è come uno o una di loro.

I Pesciolini di 4 anni hanno uno schema simile, ma senza linee. Dopo aver colorato i diversi cerchi con i pastelli colorati, disegnano al centro di ognuno la faccia e creano le connessioni attaccando dei fili che collegano la persona al centro con quelle intorno.



Gli Orsetti di 5 anni procedono invece con un disegno libero in cui rappresentano graficamente l’esperienza appena vissuta in palestra. 

Nascono dei disegni meravigliosi!


L’esperienza di questa mattina ha permesso a tutti di vivere in modo concreto cosa sia l’inclusione e come si attua. Hanno potuto apprezzare la bellezza di una rete sociale intorno a chi è in difficoltà! Si è piantato un seme nei cuori dei bambini e delle bambine: continueremo ogni giorno ad agire in modo che grazie al tempo e alla cura questi semi possano germogliare e dare copiosi frutti!!