Riflessione sul superamento delle barriere e sull’inclusione
Nella storia, i personaggi di Orso Buco decidono di fare un gioco di corsa. Tutti sono entusiasti, ma la tartaruga si sente triste: il suo guscio la appesantisce e non le permette di correre veloce come gli altri. In quel momento nasce una barriera, una difficoltà che la separa dal gruppo. Non è una barriera fatta di muri o scale, ma una differenza che rischia di escluderla dal gioco e quindi dalla gioia di stare insieme.
Questa scelta ci insegna molte cose.
1. Le differenze non sono un ostacolo: diventano una ricchezza se il gruppo si adatta
Ogni bambino è diverso: c’è chi corre veloce, chi salta alto, chi è più timido, chi ha bisogno di più tempo o di un supporto per partecipare.
Nella storia, gli amici non vedono la tartaruga come un problema: la vedono come parte del gruppo, una compagna che ha diritto di giocare come tutti.
L’inclusione nasce proprio così: quando le differenze non sono motivo di esclusione, ma occasioni per trovare nuove soluzioni.
2. Le barriere si possono superare insieme
Altre barriere sono fisiche e concrete, come scale troppo ripide, porte strette, ambienti non pensati per tutti.
Nella storia, il guscio della tartaruga rappresenta proprio questo tipo di barriera: un limite reale, che però può essere superato con un aiuto adeguato.
Quando il gruppo inventa la slitta, sta compiendo un gesto di grande valore: non elimina la barriera, ma la aggira, la supera, la rende non più un ostacolo.
È esattamente ciò che facciamo nella vita quotidiana quando usiamo una pedana, un ascensore, un tavolo adattato, un comunicatore, un’immagine, un tempo aggiuntivo.
3. Gli strumenti compensativi sono “ponti” che permettono a tutti di partecipare
La slitta è un simbolo molto potente.
Non rende la tartaruga un animale diverso, non le toglie il guscio.
Semplicemente le offre la possibilità di stare dentro al gioco, come meritano tutti i bambini.
4. L’inclusione è una scelta: nasce dallo sguardo degli altri
Questa è la vera inclusione: riconoscere chi rischia di rimanere indietro e trovare modi per portarlo con noi.
I bambini sono così presi dalla storia che iniziano a entrare nel racconto con il loro corpo, si alzano e iniziano a provare le diverse andature degli animali.






































