mercoledì 3 dicembre 2025

Giornata della disabilità: la tartaruga che non poteva correre!

Riflessione sul superamento delle barriere e sull’inclusione

Nella storia, i personaggi di Orso Buco decidono di fare un gioco di corsa. Tutti sono entusiasti, ma la tartaruga si sente triste: il suo guscio la appesantisce e non le permette di correre veloce come gli altri. In quel momento nasce una barriera, una difficoltà che la separa dal gruppo. Non è una barriera fatta di muri o scale, ma una differenza che rischia di escluderla dal gioco e quindi dalla gioia di stare insieme.

Gli altri animali, però, si accorgono della sua difficoltà e fanno qualcosa di molto importante: non cambiano la tartaruga, non le chiedono di fare ciò che non può. Cambiano invece il modo di giocare. Inventano una slitta e la caricano sopra, così possono correre tutti insieme.
Toro è forte e si offre per tirare la slitta con tutti sopra.
La slitta diventa, nella storia, uno strumento compensativo, un aiuto che permette anche a chi ha un limite o una caratteristica diversa di partecipare pienamente.

Questa scelta ci insegna molte cose.

1. Le differenze non sono un ostacolo: diventano una ricchezza se il gruppo si adatta

Ogni bambino è diverso: c’è chi corre veloce, chi salta alto, chi è più timido, chi ha bisogno di più tempo o di un supporto per partecipare.

Nella storia, gli amici non vedono la tartaruga come un problema: la vedono come parte del gruppo, una compagna che ha diritto di giocare come tutti.

L’inclusione nasce proprio così: quando le differenze non sono motivo di esclusione, ma occasioni per trovare nuove soluzioni.

2. Le barriere si possono superare insieme

Alcune barriere sono nelle nostre teste: 
“Non ce la farà”, “È troppo lenta”, “Meglio lasciarla stare”.

Altre barriere sono fisiche e concrete, come scale troppo ripide, porte strette, ambienti non pensati per tutti.

Nella storia, il guscio della tartaruga rappresenta proprio questo tipo di barriera: un limite reale, che però può essere superato con un aiuto adeguato.

Quando il gruppo inventa la slitta, sta compiendo un gesto di grande valore: non elimina la barriera, ma la aggira, la supera, la rende non più un ostacolo.

È esattamente ciò che facciamo nella vita quotidiana quando usiamo una pedana, un ascensore, un tavolo adattato, un comunicatore, un’immagine, un tempo aggiuntivo.

3. Gli strumenti compensativi sono “ponti” che permettono a tutti di partecipare

La slitta è un simbolo molto potente.

Non rende la tartaruga un animale diverso, non le toglie il guscio.

Semplicemente le offre la possibilità di stare dentro al gioco, come meritano tutti i bambini.

4. L’inclusione è una scelta: nasce dallo sguardo degli altri

Nella storia la tartaruga non chiede aiuto. 
Sono gli altri a sceglierla.

Questa è la vera inclusione: riconoscere chi rischia di rimanere indietro e trovare modi per portarlo con noi.

I bambini sono così presi dalla storia che iniziano a entrare nel racconto con il loro corpo,  si alzano e iniziano a provare le diverse andature degli animali.

 Li contano, per vedere quanti sono e se ci stanno sulla slitta

Infine, grande divertimento, giocano a essere  tori e tartarughe  e senza preferire un personaggio all'altro, chiedono di essere entrambe.
Via veloce come il vento... chi trascina è il toro e chi viene trascinato è la tartaruga.
Perché la vera forza di un gruppo non sta in chi corre più veloce, ma in chi non lascia indietro nessuno.

martedì 2 dicembre 2025

Orso buco: il percorso dei tre anni alla scoperta di linee, movimenti e narrazioni

Nel gruppo dei bambini e delle bambine di tre anni, l’albo illustrato “Orso, buco!” ha rappresentato il punto di partenza per un ricco viaggio di scoperta, movimento ed esplorazione. Attraverso le immagini, i personaggi e le linee grafiche presenti nel libro, i piccoli hanno potuto vivere un’esperienza immersiva che ha coinvolto corpo, emozioni e creatività.

Il percorso ha preso avvio con la lettura condivisa di “Orso, buco!”. L’ascolto della storia ha catturato l’attenzione dei bambini e delle bambine, che hanno seguito con curiosità le avventure dei personaggi. Le illustrazioni vivaci e la struttura ripetitiva del racconto hanno favorito la partecipazione e l’anticipazione degli eventi, costruendo fin da subito un clima di coinvolgimento attivo.

Esplorare le linee attraverso il corpo

Osservando le pagine dell’albo, l’insegnante ha guidato i piccoli alla scoperta delle diverse linee presenti: dritte, curve, ondulate e zig zag.
 Prima di tradurle su carta, le linee sono state vissute con il corpo: i bambini hanno camminato seguendo percorsi predisposti nello spazio. Questo lavoro motorio ha permesso loro di interiorizzare il movimento e riconoscere, attraverso l’esperienza diretta, la forma di ciascuna linea.



Dalla motricità alla coordinazione oculo-manuale

Dopo la scoperta corporea, le attività si sono spostate verso la rappresentazione grafica. Tracciamenti, giochi di manipolazione e percorsi tattili hanno aiutato i piccoli a trasformare il movimento in gesto, stimolando la coordinazione oculo-manuale in modo naturale e divertente.

Ogni strada percorsa da orso e dai suoi amici, dopo essere stata elaborata con il corpo nella classe, viene poi riprodotta e riadattata allo spazio più contenuto del foglio.

La strada dritta colorata con il dito, le dune del deserto ricoperta con i semini e poi colorata, il bosco con i legnetti e anche stavolta ripresa per essere colorata, la linea ondulata del fiume punteggiata,…tutte queste attività hanno favorito una trasformazione e un riadattamento di quanto appreso portando a un consolidamento dei concetti relativi di ondulato, dritto, zig zag nonché al rafforzamento del processo di discriminazione del colore.


La storia prende vita: la drammatizzazione con i burattini

Per consolidare la comprensione del racconto e permettere ai bambini di farlo davvero “proprio”, è stata proposta una drammatizzazione con i burattini. Utilizzando le piccole marionette, i bambini hanno rielaborato gli eventi, dato voce ai personaggi e ricreato le scene principali. Un’attività preziosa per sviluppare linguaggio, espressività e competenze sociali.


Il “gioco delle scatoline”

Un momento molto atteso è stato il “gioco delle scatoline”: da ciascuna scatola usciva un animale del racconto. Questa sorpresa ha mantenuto alta la curiosità e ha favorito il riconoscimento dei personaggi, stimolando memoria e attenzione.

Raccontare al banco: i cerchi colorati

Riprendendo un elemento ricorrente dell’albo, i bambini hanno drammatizzato la storia anche al banco, usando cerchi colorati di diverse grandezze, proprio come quelli presenti nelle illustrazioni. Come nella storia, ogni cerchio rappresentava un personaggio, permettendo ai piccoli di ricostruire la trama in autonomia.

Associazione animale–cerchio

Successivamente è stata proposta un’attività di associazione: ogni animale veniva collegato al proprio cerchio colorato e viceversa. Un esercizio semplice ma fondamentale per sviluppare capacità logiche, osservazione e classificazione.


Creare per raccontare: pittura e colorazione finale

Il percorso si è concluso con un laboratorio artistico in cui i bambini e le bambine hanno potuto dipingere e colorare i personaggi dell’albo utilizzando diverse tecniche. Pennelli, spugne, pezzi di carta, acquarelli e pastelli, ciascuno reinterpretato secondo la sensibilità di ogni bambino.

L’albo “Orso, buco!” si è rivelato un eccellente “libro guida” per un progetto didattico ricco e multisensoriale. Attraverso la lettura, il movimento, la drammatizzazione e le attività grafico-pittoriche, i bambini hanno potuto esplorare forme, emozioni e narrazioni, crescendo nella loro autonomia espressiva e motoria.
 Un percorso semplice, ma capace di lasciare un segno autentico nel loro modo di osservare e raccontare il mondo. 

Potete immaginare la soddisfazione degli insegnanti quando al termine del percorso un bambino nel gioco libero disegna e con orgoglio porta il foglio alla maestra dicendo: “Guarda! Ho fatto orso e i suoi amici!”🥰🥰







venerdì 14 novembre 2025

Avventure tra le pagine: leggiamo al MUSEO

 
Avventure tra le pagine – Leggiamo al museo: una mattinata tra letture, scoperte e… viaggi nel tempo!

Oggi i bambini della nostra scuola hanno vissuto un’esperienza davvero speciale. Nell’ambito del programma “Avventure tra le pagine – Leggiamo al museo”, promosso da Kid Pass, la Biblioteca Comunale di Cetona e il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona hanno organizzato un incontro di letture tematiche dedicato ai più piccoli, dai 3 ai 6 anni.
Un’occasione preziosa in cui storia, immaginazione e scoperta si sono intrecciate in modo naturale e coinvolgente.

Per collegarci al nostro tema annuale, Il viaggio, abbiamo introdotto la giornata con una storia animata dai burattini. 
Evelina e Adileno, due fratellini curiosi e pieni di energia, durante un gioco arrivano in una vecchia casa abbandonata. Nella soffitta trovano uno strano telecomando che, premuto per errore, li catapulta nel passato. 
Si ritrovano improvvisamente nella preistoria, vestiti da piccoli cavernicoli, circondati da boschi, grotte e dal calore del fuoco che sostituisce la luce elettrica.
Mentre cercano di capire dove siano finiti, appare un gigantesco dinosauro
 e i due iniziano a scappare, finché non si nascondono dietro un cespuglio. 
Lì scoprono un cucciolo d’orso che piange perché ha perso la mamma. 
Evelina e Adileno, preoccupati, usano di nuovo il telecomando per tornare nel presente e chiedere aiuto ai bambini: bisogna ritrovare mamma orsa!
Ogni bambino ha ricevuto il suo “telecomando magico” e insieme siamo partiti per un viaggio reale verso il museo. 


Ad accoglierci c’era Elisa, responsabile della biblioteca. Abbiamo condiviso con lei la nostra storia e spiegato la nostra missione: ritrovare la mamma orsa.
Appena entrati, ci siamo trovati davanti a un enorme scheletro di orso. Per un momento abbiamo temuto fosse lei… 
ma Elisa ci ha rassicurati: si trattava soltanto di un antico antenato della nostra mamma orsa.

Seduti in cerchio lì davanti, i bambini hanno ascoltato storie meravigliose, capaci di trasformare i libri in vere e proprie macchine del tempo.



Alla fine delle letture, proprio tra i libri appoggiati vicino lo scheletro dell'orso, ecco comparire mamma orsa… e poco dopo anche papà orso! La famiglia si è finalmente riunita: missione compiuta!


La visita è proseguita tra reperti preistorici, resti di vasi, stoviglie antiche e persino lo scheletro di una grande orca: un vero viaggio tra animali di terra e di acqua, alla scoperta delle origini del nostro territorio.


La direttrice del museo Maria Teresa Cuda è passata a salutarci e avere la conferma della riuscita positiva di questa esperienza.
Prima di uscire, abbiamo ripreso in mano i nostri telecomandi e, con un ultimo “click”, siamo tornati nel presente. 

La scuolina ci aspettava… e anche il pranzo era quasi pronto!

Un’avventura incredibile che ha fatto brillare gli occhi dei bambini e ha permesso loro di imparare attraverso l’immaginazione, l'ascolto, l'attenzione e le regole al di fuori delle nostre mura scolastiche.

Obiettivi didattici – Campi di esperienza (3, 4, 5 anni)
Collegati anche all’Educazione Civica

Il sé e l’altro (Educazione Civica)
• Rispettare le regole di comportamento durante gli spostamenti a piedi nel paese (camminare in fila, prestare attenzione alla strada).
• Sviluppare senso di responsabilità verso il gruppo.
• Comprendere il valore dell’aiuto reciproco attraverso la storia della “mamma orsa” da ritrovare.
• Rafforzare il senso di appartenenza alla comunità scolastica e territoriale (biblioteca, museo).
Discorsi e le Parole
• Ascoltare e comprendere una narrazione strutturata.
• Arricchire il lessico con parole nuove legate alla preistoria e al museo.
• Partecipare attivamente a letture animate sviluppando immaginazione e fantasia.
• Stimolare curiosità linguistica attraverso domande e conversazioni.
La conoscenza del mondo
• Osservare reperti e materiali antichi individuandone forma, dimensione e funzione.
• Comprendere la differenza tra passato e presente (viaggio nel tempo, museo).
• Sviluppare capacità di orientamento negli spazi esterni e interni
• Conoscere semplici comportamenti di sicurezza stradale durante gli spostamenti.
Il corpo e il movimento
• Muoversi in gruppo rispettando ritmi e tempi comuni.
• Riconoscere e gestire emozioni corporee durante le fasi di gioco, sorpresa, attesa.
Immagini, suoni, colori
• Interpretare ambienti, oggetti e reperti osservati nel museo.
• Riconoscere immagini della preistoria e collegarle alla storia raccontata.
• Utilizzare oggetti simbolici (telecomando) per giochi di immaginazione.

Halloween 25

 

Il Mistero del Forziere di Zuccolandia: 
🎃VIAGGIO IN IRLANDA🎃
Quest’anno abbiamo deciso di festeggiare Halloween con i bambini in un modo completamente diverso e originale.
Dal momento che stiamo portando avanti il nostro percorso sul tema del viaggio, ci siamo detti:
“Perché non prendiamo, per finta, un aereo e andiamo a fare un viaggio?”
Sì, ma… dove andiamo?
Così ci siamo messi a pensare a un luogo lontano, non particolarmente conosciuto, con una bandiera simile alla nostra, dove si festeggia Halloween, dove ci sia tanta natura, boschi, folletti, zucche e un’atmosfera magica… e abbiamo scelto 
l’Irlanda, dove fra l’altro secondo alcune tradizioni ha proprio origine questa festa.

La storia con i burattini:
C’era una volta, in un piccolo e buffo paese dell’Irlanda chiamato Zuccolandia, un re molto buono di nome Re Zuccaria.
Zuccaria aveva una bellissima corona e un cuore ancora più grande e prezioso!
Viveva felice con la sua regina, Regina Miele,  e con i loro due figli: Principe Crostino e Principessa Cannella.

Nel castello viveva anche una piccola fatina, Fata Frullina, che faceva magie… ma solo quando non starnutiva!
Ogni volta che diceva “Ettciù!”, invece della polvere magica uscivano coriandoli di zucca!
E poi c’era la loro fedele amica, Pecorella Bianca, una pecora che parlava e rideva sempre.
Un giorno, Re Zuccaria ebbe un’idea meravigliosa:

Per la festa di Halloween inviterò dei bambini speciali… quelli della scuola di Cetona, in Italia! Così faremo una festa indimenticabile!”

Tutti si misero subito al lavoro.
Fata Frullina creò dei biglietti magici con zucche sorridenti e prese dei quadratini brillantosi dai fiori del loro magico giardino.
Il re e la regina prepararono delle corone non decorate, così i bambini avrebbero potuto decorarle come più piaceva loro.
Cannella e Crostino prepararono tutti gli altri materiali da inviare ai piccoli amici cetonesi.
Infine, Pecorella Bianca portò tutto al postino gridando:
“Invio regale alla Scuola di Cetona... beee!”




Ma attenzione!
Nel frattempo, nel Regno Sottosopra, viveva Re Caos, un sovrano un po’ pasticcione e disordinato.
Re Caos aveva scoperto di non essere stato invitato alla festa.
Sapete perché?

L’anno prima, alla festa di Natale dei Folletti, aveva fatto sparire l’albero per sbaglio, trasformandolo in un cetriolo gigante!
E l’anno ancora precedente, alla festa d’autunno, invece di fare collane di foglie, preparò collane di peperoni… ma le dimenticò in un cassetto, e dopo tre giorni puzzavano terribilmente!

Offeso, Re Caos borbottò:

“Mmmm… farò in modo che la festa sia rovinata!”

A questo punto lasciamo la storia in sospeso…
e torniamo nelle classi
suona il campanello della porta
i bambini sgranato gli occhi sorpresi
e' il postino!
Le collaboratrici entrano in classe e consegnano un forziere rosso con una busta e tutto l’occorrente per lavorare durante la settimana:
• i quadratini brillantosi per decorare le corone,
• le zucche sorridenti che serviranno come biglietti per il viaggio,
• trifogli e coccinelle come portafortuna.
Per rendere felice Re Zuccaria, chiediamo ai bambini di preparare tante bandierine irlandesi per rendere la festa ancora più allegra.



Ogni giorno i bambini lavorano con entusiasmo, e giovedì mettiamo tutto dentro al forziere, pronti a portarlo con noi nel viaggio.
Abbiamo persino pagato un supplemento aereo per metterlo nella stiva!
In palestra intanto gli insegnanti e le insegnanti decorano l'ambiente con i lavori dei bambini ma loro non lo sanno. 
In classe gli viene solo detto che servono per fare festa.
Perciò fanno dei disegni su come immaginano questo momento 

Dipingono alberi autunnali e simpatici folletti


Il colpo di scena
Ci ritroviamo in laboratorio per raccontare nuovamente la storia, così da fissare meglio il ricordo.

Ma… vi ricordate di Re Caos?
Arrabbiato, aveva promesso di rovinare la festa, e non sapevamo come!!

All’improvviso spunta da un angolo, con voce grossa, solleva le acque del laghetto vicino… e il forziere sparisce!

(Mentre si alza un telo, una collaboratrice fa sparire il forziere di nascosto,
quando il telo cade, i bambini restano di stucco: il forziere non c’è più!)
Tragedia!
Tutti i nostri lavori, la nostra fatica, spariti nel nulla!
I bambini cominciano a cercare ovunque: chiedono alla collaboratrice delle medie, alla cuoca, guardano in tutte le stanze… ma niente.
Per consolarci intagliamo una zucca,
magari Re Caos si spaventa e ci riporta il forziere 


Venerdì: si parte! ✈️
È il giorno della partenza.
Pazienza, andremo comunque in Irlanda: il viaggio è prenotato, anche senza il nostro prezioso tesoro;
Re Zuccaria capirà.
Ci sediamo in fila in corridoio,
i bambini consegnano i loro biglietti a forma di zucca e fingono di essere sull’aereo.

C’è l’hostess che dà le indicazioni 

e un vero carrello 
(prestato da un genitore!) 
con bevande e snack.

I bambini si immedesimano completamente nel gioco: qualcuno chiede il caffè, qualcuno il latte, biscotti e dolcetti; 
tutti ridono e si divertono.
Il viaggio è quasi finito l'hostess chiede di rimanere seduti e allacciare le cinture. 
 Poi, aprono le ali , si alzano e fingono di volare.

 Si arriva fino in palestra dove c'è una scenografia inedita 

Arrivo in Irlanda ☘️
Ad accoglierli c’è il fedele menestrello della corte di Zuccolandia, che dice in inglese:
“Hello children! Welcome! Benvenuti in Irlanda! Come state? Vi stavamo aspettando con ansia!”


Ma ecco che arriva Re Zuccaria, un po’ preoccupato:
“C’è solo un piccolo problema... Ho saputo che Re Caos ha fatto sparire tutto ciò che serviva per la festa.”
Apre una lettera e la legge ad alta voce:
“Mi sono pentito di aver nascosto il vostro forziere. Io volevo solo essere invitato alla festa… uffa!
Se dimostrerete di essere coraggiosi, ma soprattutto buoni e gentili – come NON sono stato io – lo farò riapparire.

Attraversate il Percorso delle Emozioni, così imparerete a riconoscerle, cosa che io non ho fatto perché mi sono solo arrabbiato, senza cercare una soluzione alternativa.”
Il Percorso delle Emozioni
I bambini si preparano e iniziano il percorso:

• attraversano il fuoco della paura
• si siedono sulla panchina della tristezza

• suonano i tamburi della rabbia,

• entrano nel
tunnel della felicità,
e infine saltellano nel prato della speranza

Quando il percorso finisce, appaiono due burattini: Re Zuccaria e Re Caos.
I due si parlano e si chiariscono.
Re Caos confessa:
“Non volevo fare dispetti… dovevo solo imparare a fare meglio le magie. E desideravo tanto essere invitato alla festa!”
Re Zuccaria sorride e risponde:
“Da oggi in poi, le feste le organizzeremo insieme.”
A quelle parole, riappare il forziere, con dentro tutto il prezioso tesoro preparato dai bambini!

Finalmente possiamo indossare ciò che abbiamo creato, danzare, cantare e fare festa!
E così, tra risate e abbracci, si conclude la magica avventura in Irlanda. 🎃✨


A conclusione del viaggio dal Re Zuccaria, come ogni festa che si rispetti, non possono mancare  musiche e balli! 
Abbiamo iniziato con una danza irlandese, in cerchio, con una struttura A-B-C: 
in Irlanda piove molto quindi dopo aver fatto un girotondo ( parte A)  abbiamo saltato dentro alle pozzanghere (parte B) e alla fine,  ognuno ha ricevuto un foulard colorato (parte C)
come fosse per finta un pezzo dell’arcobaleno uscito dopo un acquazzone, lo abbiamo sventolato e fatto danzare in aria.
Abbiamo poi messo insieme tutti i foulard in una borsa di stoffa, l’insegnante ha proposto un chant ritmico che si e' concluso con una semplice sequenza ritmica,  ogni bambino con la propria mano ha picchiettato sulla borsa, a ritmo, e la formula magica ha funzionato!
Dalla borsa è uscito un vero arcobaleno, un paracadute a spicchi colorati con il quale abbiamo fatto una seconda danza con struttura A -B
 (girotondo- avanti - indietro- ondeggia l’arcobaleno).

Percorso di narrazione, drammatizzazione e scoperta interculturale

👨‍👩‍👦‍👦 Il sé e l’altro
• Riconoscere e nominare le proprie emozioni e quelle degli altri attraverso la storia, la drammatizzazione e il “Percorso delle Emozioni”.
• Comprendere che le emozioni (gioia, paura, rabbia, tristezza, speranza) possono essere espresse e condivise in modi diversi.
• Partecipare con piacere e rispetto alle attività di gruppo, collaborando e aiutandosi reciprocamente.
• Vivere positivamente l’attesa, accettando i tempi comuni e le regole del gruppo.
• Sviluppare il senso di appartenenza e di identità collettiva attraverso il gioco simbolico e la festa condivisa.
• Riconoscere e rispettare le differenze culturali, linguistiche e personali, valorizzando la diversità come ricchezza del gruppo.
• Riflettere sul valore dell’amicizia, della gentilezza e della collaborazione, proprio come fanno Re Zuccaria e Re Caos alla fine della storia.
🗣️ I discorsi e le parole
• Ascoltare e comprendere racconti, conversazioni e spiegazioni, mantenendo l’attenzione e la curiosità.
• Comprendere e ricordare la sequenza logica e temporale degli eventi della storia.
• Ampliare il proprio vocabolario attraverso parole legate al racconto.
• Rielaborare verbalmente la storia, raccontandola con le proprie parole.
• Partecipare ai dialoghi collettivi, ponendo e rispondendo a domande, esprimendo pensieri e ipotesi.
• Avvicinarsi alla lingua inglese attraverso semplici parole o frasi di accoglienza (“Welcome”, “Hello”), favorendo curiosità e ascolto.
🎨 Immagini, suoni, colori
• Utilizzare materiali e tecniche diverse (colla, carta, pezzetti brillantosi, pittura) per realizzare corone, collanine e decorazioni, sviluppando creatività.
• Attaccare piccole coccinelle e quadratini brillantosi, potenziando la motricità fine e la precisione del gesto.
• Riconoscere e riprodurre il colore della bandiera Irlandese osservando forme e disposizioni geometriche semplici.
• Vivere il vestiario (verde e arancione) come parte dell’esperienza espressiva.
• Sperimentare linguaggi diversi — visivo, sonoro e corporeo — per raccontare e comunicare emozioni e significati.
🇮🇪 La conoscenza del mondo
• Osservare, confrontare e riconoscere le bandiere dei vari Paesi, individuando somiglianze e differenze nei colori e nelle forme.(con i grandi abbiamo visto le bandiere dei loro paesi di origine: Germania, America, Portogallo,Marocco, Romania,Francia,Italia. )
• Comprendere che ogni bandiera rappresenta un Paese e la sua identità culturale.
• Scoprire, attraverso il racconto e il “viaggio immaginario”, luoghi lontani come l’Irlanda e la loro natura (boschi, folletti, zucche, atmosfere magiche).
• Comprendere la sequenza temporale delle azioni e delle giornate (prima prepariamo, poi viaggiamo, infine festeggiamo).
• Sperimentare il concetto di causa-effetto nella narrazione (il forziere scompare → Re Caos si pente → la festa si realizza).
🤸‍♀️ Il corpo e il movimento
• Muoversi con sicurezza nello spazio durante il gioco simbolico e le attività di drammatizzazione.
• Coordinare gesti, movimenti e azioni in relazione al ritmo della storia e della musica.
• Sviluppare la coordinazione oculo-manuale attraverso attività di incollaggio, ritaglio e decorazione.
• Rafforzare la motricità fine manipolando piccoli materiali con precisione e cura.
• Partecipare attivamente al “Percorso delle Emozioni” (fuoco della paura, panchina della tristezza, tamburi della rabbia, tunnel della felicità, prato della speranza), esprimendo emozioni attraverso il movimento corporeo.
• Controllare il proprio corpo e rispettare lo spazio.