C'era una volta un paese senza nome, lontano lontano, dove le cose non avevano un nome.
I bambini erano molto tristi perché non sapevano come chiamare le cose.
Come si chiamerà quel gioco divertente al parco che ci si siede e si va avanti e indietro, su e giù?
Come si chiamerà quell'insetto giallo e nero che fa il miele?
E quel gancino che si attacca al filo da pesca per pescare?
E quel mobile in camera dove appendiamo i vestiti?
E l'elettrodomestico che la mamma usa x togliere la polvere dai pavimenti?E quel grande mezzo di trasporto che vola in cielo?
E così tante e tante cose non avevano un nome e i bambini non ne potevano più.
In un giorno di pioggia, il vento soffiava forte e spazzo via un po' di nuvole. Il sole si divertiva a giocare a nascondino. Si formò un meraviglioso, enorme e colorato arco nel cielo; i bambini videro da quell'arco, in un baleno, apparire una signora tutta vestita d'arancione!
Vi aiuterò a risolvere questo problema. Io darò un nome a tutte le cose che iniziano con il suono A"
I bambini stupiti chiesero:"ma tu chi sei?"
La donna rispose:"Io sono la signora A" e cominciò a lanciare nella piazza del paese tante immagini di cose meravigliose che fino a quel momento non avevano un nome.
"Bambini regalerò a ognuno di voi i nomi che iniziano con il suono A per poter chiamare le cose. Quando andrò via, voi uscirete dalle vostre case e andrete in piazza a raccogliere le immagini che preferite. Ciao ciao"
Con il corpo l' insegnante forma la lettera A.
E per terra mette tutte le immagini
Nel frattempo un bambino dice che il triangolo è come la lettera A e l'insegnante le mette a confronto
1 i bambini vanno in piazza e scelgono un'immagine
le iniziano a guardare e commentare
Nel frattempo un bambino dice che il triangolo è come la lettera A e l'insegnante le mette a confronto
le iniziano a guardare e commentare
2 A turno col mantello magico della signora A danno il nome all'immagine e tutti ripetono il nome battendo le mani sillaba x sillaba dicendo con voce più alta la A iniziale: A-pe
3 a turno si alzano e vengono alla scala disegnata per trovare il nome più lungo: di nuovo frammentazione sillabica con mani e poi coi piedi saltando le caselle della scala;
A-pe: casella n.2;
A-qui-lo-ne: casella n.4;
A-ne-llo: casella n. 3;
Vince aspirapolvere casella n.6
4 confrontano le forme per capire qual è la forma della signora A: il triangolo
5 realizzano la signora A sul foglio;
ritaglio: Coordinazione oculo manuale e padronanza forbici.
Incollo: organizzazione dello spazio grafico;
disegno delle parti del corpo: schema corporeo
Ed ecco una fantastica signora triangolo.... o signora A....😉😉😉
Con un percorso metafonologico, l'alunno viene dotato degli strumenti necessari a scoprire la veste sonora delle parole, conoscenza indispensabile per il futuro apprendimento della letto-scrittura. Gli studi di neuropsicologia e di linguistica dimostrano che "Leggere prima con le orecchie che con gli occhi aiuterà a riflettere sui suoni e sui loro significati". La Legge 170/2010 ribadisce l'importanza della metafonologia: la capacità di analisi fonologica della struttura della parola e' il prerequisito essenziale della letto-scrittura. La scuola dell'infanzia è il grado di istruzione più idoneo nel quale proporre un percorso di metafonologia finalizzato a sviluppare nel bambino le capacità di analisi e riconoscimento dei suoni della parola.
Giocare con la veste sonora delle parole, in pratica, si traduce nelle seguenti azioni:
- segmentazione sillabica della parola;
- fusione sillabica;
- riconoscimento della sillaba iniziale;
- accoppiamento di parole che iniziano con sillabe uguali;
- riconoscimento della sillaba finale;
- riconoscimento e accoppiamento di rime;
- discriminazione di coppie minime (palla/balla);
- distinzione parole lunghe e corte;
- denominazione veloce di figure;
- (intorno ai sei anni) segmentazione analitica dei singoli fonemi di una parola.
La scuola dell'infanzia è l'ambiente di apprendimento ideale per strutturare lavoratori di metafonologia perché i bambini, dai tre anni, possono sviluppare in maniera spontanea e funzionale la consapevolezza fonologica, ossia la capacità di riconoscere le componenti fonologiche della parola. Studi scientifici hanno inoltre dimostrato che i bambini che alla scuola dell'infanzia non posseggono una buona consapevolezza fonologica, hanno più probabilità di sviluppare difficoltà di apprendimento. Di conseguenza, i percorsi di metafonologia nella scuola dell'infanzia sono indispensabili anche perché svolgono un ruolo importante di prevenzione dei disturbi specifici dell'apprendimento