Nel progetto annuale "L'albero Carletto ci racconta" i bambini hanno lavorato con alcuni frutti.
Vi racconto L'ARANCIO.
Scoprire insieme le caratteristiche: il colore, il profumo, il sapore e la consistenza, la forma la grandezza e il peso.
Con la tecnica del contagocce viene riprodotto l'arancio nel foglio.
L'albero CARLETTO ci regala
La MELAGRANA.
Dei burattini furbacchioni entrano in classe
E iniziano a raccontare
Tanto tempo fa nel regno di Fruttamatura c’era un re che decise di voler indossare una corona realizzata solo con la frutta, invece della solita, fatta d'oro e pietre preziose. Fu così che emanò un bando promettendo un grosso premio a chi avesse realizzato con i frutti della sua terra la corona più bella! La notizia si sparse in tutto il regno e ci fu subito un gran daffare. I proprietari di terreni vicini al bosco raccolsero i mirtilli dal blu più brillante, le fragoline e i lamponi che sembravano rubini. Chi possedeva un vigneto scelse i grappoli d’uva che rilucevano come oro. Solo i più poveri che avevano solo pochi alberi da frutta così malandati da produrre solo mele o pere buone per i maiali, non potevano fare nulla! Fra loro c’era Carolina, una bambina talmente gracile e pallida da essere chiamata dai vicini EsseVi, “Senzavitamine”, perché non mangiava mai frutta e verdura. A parte un misero campo di grano e tre alberi di mele con frutti piccoli e duri come la corteccia, Carolina non possedeva nulla ma capiva il linguaggio dei vegetali, dono della Fata sua madrina. Era questo il motivo per cui non mangiava la frutta! Le mele, piccole e anemiche, unico prodotto vitaminico nel suo campo, le erano riconoscenti di poter rimanere sui rami a far compagnia agli uccelli.
I frutti, venuti a conoscenza del bando, decisero di aiutarla. Affidarono ad un uccellino una richiesta d’aiuto alla Fata che non tardò a compiere una magia.
Al tramonto, quando Carolina andò nel campo si accorse che ai piedi dell’albero più vecchio c'era una palla di un bel color ocra con sfumature rossastre che aveva una coroncina sulla cima.
Ma Carolina rimase ancora più stupita quando quella strana cosa parlò. “Sono un frutto e mi chiamo Melagrana. Se segui i miei consigli sarai tu a realizzare la corona che incanterà il re. Nessuno qui mi conosce. Vengo dalla lontana Persia e con i miei chicchi color rubino porto fertilità, allegria e amore. Il terreno secco del tuo campo è adatto a far crescere delle magnifiche piante e io che ne sono il frutto ti farò regina”.
“Ora prendi un coltellino” disse la Melagrana. “Per prima cosa dovrai tagliare la coroncina che mi decora il capo, poi inciderai la mia buccia in tanti spicchi. All’interno troverai 600 chicchi, simili a perle color granata che spargerai nel tuo campo appena la luna sarà alta nel cielo”.
Carolina tolse dalla tasca il piccolo coltello che le serviva a strappar le erbacce rigogliose di quel pezzetto di terra che le apparteneva e si affrettò ad ubbidire. Per un attimo rimase interdetta quando, tolta la coroncina, due gocce rosse come sangue le bagnarono le dita. La Melagrana non parlava più ma lei seppe cosa fare. Si bagnò le labbra con il succo e baciò il frutto prima di dividerlo a spicchi. Poi sparse i chicchi nel campo e quando li vide risplendere illuminati dalla luna seppe che non stava sognando.
Carolina il mattino dopo non poteva credere ai suoi occhi, quello non poteva essere che un sogno: il campo era colmo di frutti maturi che le chiedevano solo di essere raccolti e aperti! Subito si mise al lavoro incidendo la buccia con il suo piccolo coltellino. Ogni frutto così inciso liberava un gran numero di chicchi sfavillanti come rubini che cantando una nenia dolcissima si andavano ad unire alle foglie ed ai rametti delle piante formando un meraviglioso lievissimo tessuto. Carolina però non sapeva come realizzare la corona per il re e si rivolse a Melagrana, magicamente ricomparsa integra sull’albero.
“Mia cara, per consegnare la corona al re dovrai essere meravigliosa, liberati dunque dei poveri abiti che indossi e fatti vestire dall’incanto della natura”.
Carolina timidamente si avvolse nel prezioso tessuto che divenne un magnifico abito e un paio di stupende scarpette.
Era bella Carolina col vestito magico che brillava ad ogni movenza! I chicchi rossi, trattenendo i raggi del sole, riflettevano la luce avvolgendola in un alone magico.
Melagrana pensò subito all'espressione di meraviglia che si sarebbe manifestata sul viso del figlio del Re, il giovanissimo principe Benvenuto. Il giovane sarebbe rimasto incantato al primo sguardo, ne era sicura. Detto questo Melagrana svanì. Al suo posto comparve la Fata che suggerì alla fanciulla di darsi da fare per scegliere il frutto più grande da cui ricavare la più straordinaria corona che fosse mai apparsa nel mondo. Carolina stando ben attenta a non rovinarsi il vestito che l'avvolgeva in una luce dai riflessi rosati raccolse la più tonda e panciuta delle melagrane. Col coltellino separò la corona del frutto a cui aggiunse i fili d'argento offerti da un ragno che tesseva la sua tela e spargendo una manciata di chicchi rossi impreziosì l'opera. Chiamò poi gli uccellini perché donassero le piume per farne un cuscino su cui adagiare la corona. E si avviò verso il castello. Quando apparve Carolina tutti gli abitanti del reame fecero all’improvviso uno sbigottito silenzio. Tutti si chiedevano chi fosse quella splendida fanciulla che avanzava con una magnifica corona tempestata di rubini scintillanti. Doveva essere tempestata di veri rubini, per splendere così e non di frutta come richiesto dal loro sovrano! Con il fiato sospeso assistettero quindi all’ingresso di Carolina nella sala del trono dove sedevano il Re, la Regina e il Principe Benvenuto. Carolina si inchinò dinanzi al Re e disse: “Mio Sire la corona che vi offro è composta da chicchi di melagrana, un frutto nato in Oriente, mai visto prima d’ora nel vostro reame. I suoi chicchi, piccoli come perle, splendenti come rubini, portano fertilità,allegria e amore. Se voi sceglierete la mia corona io chiederò soltanto il dono della terra dove per poter coltivare tante piante di questo meraviglioso frutto da donare a tutti”. Il Re fece un sorriso e invitò Carolina a porgergli la corona. Non appena questa gli cinse la testa, tutte le campane del reame suonarono a festa mentre il Principe che si era avvicinato a Carolina le porgeva la mano... chiedendola in sposa.
Consegnata una melagrana a testa, ogni bambino comincia a togliere i semi.
Che profumo in tutta la classe e succo rosso sparso per i tavoli!!!!!!
Infine con l’estrattore prepariamo il succo da bere.
MMMMMM BUONO!!!!!!!!!
Obiettivi :
-Stimolazione dei 5 sensi
-Conoscenza dei frutti che ci regalano gli alberi
-Conoscenza del colore
-Coordinazione oculo-manuale e motricità fine